San Martino al collasso, deputati Pdl scrivono a Balduzzi, Uil: “L’emergenza si può governare”

san martino

Genova. “La invitiamo ad effettuare una visita in loco onde controllare personalmente problemi e criticità e intervenire per risolvere una situazione che da tempo si manifesta palesemente critica, ripristinando normali livelli di tollerabilità all’interno del pronto soccorso dell’ospedale San Martino”. E’ l’invito, sottoforma di lettera ufficiale, inviato oggi dai deputati Pdl genovesi Michele Scadroglio e Roberto Cassinelli al ministro Renato Balduzzi.

Secondo i due esponenti del Pdl “Il personale ospedaliero, chiamato ogni giorno a gestire un numero esagerato di pazienti, lavora in condizioni di forte pressione e grande difficoltà”.

La Uil, che poco più di un mese fa aveva lanciato l’allarme su un pronto soccorso “al collasso” caratterizzata una strutturale “carenza di personale e una programmazione regionale insufficiente”, ritorna a denunciare la gravità in cui versa il primo nosocomo genovese. E’ già pronto un documento da presentare a istituzioni e società civile,
che rappresenta un piano di lavoro per riorganizzare il sistema dei pronto soccorso in Liguria, per “uscire dall’emergenza subito e poi per affrontare il problema con una visione a lungo termine”.

Quattro i punti cruciali per l’immediato: le mancate visite domiciliari dei medici di base devono essere segnalate con “atti dovuti e sanzionate”, spiega Lella Trotta, Segretario Confederale UIL Genova e Liguria, attraverso un “ufficio di raccordo cittadini-Asl”. L’assunzione diretta, da parte delle direzioni sanitarie, dell’accettazione
pazienti “onde evitare la spiacevole prassi per cui dopo la visita privata il cittadino ottiene il ricovero, altrimenti no”. L’obbligo poi di una connessione in rete tra i maggiori ospedali cittadini, finalizzata alle necessità di ricovero dai Prono Soccorso ai reparti della rete, per creare una capacità di governo dei posti letto. “Cosa che al momento pur essendo nel terzo millenio” non succede. “Questo per di evitare le lunghissime attese dei pazienti parcheggiati per ore negli open space del pronto soccorso, con conseguente lesione di privacy e dignità”.

Infine un’azione sulle dimissioni ospedaliere: “Una volta dimesso un paziente, deve partire una mail ai medici di base in modo che nei giorni successivi possa procedere alle visite di controllo e obbligo di feedback con referto del medico di base da allegare alla cartella clinica. Oggi purtroppo – sottolinea Trotta – non esiste un rapporto proficuo tra ospedale e medici di base”.

“Governare l’emergenza è possibile senza cedere a ennesime azioni e ristrutturazioni inconsulte, tenendo conto dell’età media ligure e del bisogno sanitario della popolazione – conclude Trotta – Ovvio che per rendere possibile tutto ciò è necessario un aumento della medicina sul territorio, prestazioni ambulatoriali e di diagnostica strumentale invertendo la tendenza attuale ma la priorità assoluta è la capacità di verifica dell’appropriatezza delle prestazioni”.

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