Sampdoria-Ascoli: le nostre pagelle

Romero

Genova. La Sampdoria si schianta contro un Ascoli tenace e ben organizzato. Forse si poteva osare di più sin dall’inizio.

Romero 7 – non si gode troppo il match perché è spettatore coinvolto e interessato. Sta lì, saltella, canticchia, si stiracchia. Fa una parata su tiro insidiosissimo all’80 quando pensava di non vedere mai più gli avanti romagnoli. Prodigio.

Costa 5,5 – in fase difensiva lo lasciano perdere e non lo minacciano raramente, in fase offensiva gli spazi sono intasati e non cerca troppe avventure in territorio nemico, ci prova con qualche spiovente inutile dalla trequarti. Trincerato.

Rossini 7 – autorevole dietro, fa il vice Gastaldello in tutto, pure andandosi a prendere un pallone in cielo da calcio d’angolo per provare la via della rete. La sua velleità sbatte contro i legni. Emancipato.

Volta 5,5 – rimedia un’ammonizione sostanzialmente al primo affondo marchigiano, contribuisce ben poco, anche se non è suo compito, alla fase di impostazione. Tremolante.

Rispoli 6 – soprattutto dopo l’espulsione di Ciofani trova spazi insperati e può andare al cross con una puntualità e una libertà impensabile, si sente ala lui che ala non è. Red bull. Dal 70’ Semioli 5 – comincia con una certa leggerezza, poi sembra trovare la quadra e spedisce qualche pallone nel centro, gli capitano sul piede due occasioni e se le divora. Denutrito.

Munari 6 – fa il suo onesto lavoro in fase di interdizione, concede a Krsticic e Renan l’onere dell’illuminazione. Gli capita una palla gol sulla testa ma si fa abbagliare da Guarna. Ammagliato.

Krsticic 5,5 – gli danno le chiavi del centrocampo e lui non si tira indietro dalle responsabilità, prova a orchestra il gioco ma gli spiragli sono davvero ridotti al lumicino. Otturato. ; Dal 72’ Laczko 7 – entra e fa braccia sulla sinistra, crossa, tira, si muove, salta l’uomo. Lascia i rimpianti per non averlo visto prima in campo. Indemoniato.

Renan 6,5 – non è solo la questione della qualità e della quantità del gioco che esprime, ma l’intelligenza che mette in campo a farsi apprezzare. Fosforo.

Foggia 5 – in queste giornate rischia di diventare il capro espiatorio, la realtà è che si perde tra le linee, senza essere mai decisivo. Estemporaneo. Dal 60’ Pellè 6 – scucchiaia di testa assist preziosi, da posizioni però invitanti e da lì l’imprecazione esce spontanea: “Tira, santo cielo!”. Reticente.

Eder 6 – ogni tanto ha il vizio della testa bassa, ma quando ha sta palla dei piedi per prenderla bisogna randellarlo, infatti lo randellaano e i marchigiani restano in dieci. Invasato.

Pozzi 5 – dispiace affibbiargli sto voto, ma gli capitano almeno quattro palle gol, e la tabellino dice 0. Impantanato.

Allenatori 5 – Carillo (6)  azzecca due sostituzioni, Iachini (4) sbaglia la formazione. Certo c’è l’attenuante del rigore, la marea di occasioni sprecate, ma per aprire ste partite ci vorrebbero apriscatole più tecnici. Gioca male le sue carte sui laterali. Centralizzato.

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