Cronaca

Ronco Scrivia, coltivazione di “maria”: rustico trasformato in serra hi-tech e base per festini

coltivazione mariujana

Ronco Scrivia. Un rustico trasformato in una serra altamente tecnologia per la coltivazione di marijuana e per dare vita a festini a base di droga. E’ questo che hanno trovato i carabinieri di Ronco Scrivia in una casa utilizzata da tre giovani della Vallescrivia per produrre ingenti raccolti di marijuana di prima scelta. I tre coltivatori diretti di “maria”, infatti, avevano ricreato una serra altamente tecnologica, con strumentazioni in grado di simulare artigianalmente tutti i cicli stagionali.

“La segnalazione è partita da alcuni abitanti della zona, che ci hanno raccontato di una casa isolata, frequentata da un gruppo di giovani in maniera saltuaria e soprattutto nelle ore notturne – spiega il capitano Pierantonio Breda, comandante dei carabinieri di San Martino – Da lì sono partiti gli appostamenti dei militari di Ronco Scrivia, che hanno poi fatto scattare il blitz di ieri sera, proprio nel momento in cui due di questi giovani erano andati a controllare lo stato delle loro piantine”.

All’interno della casa si estendeva una vera e propria coltivazione intensiva di marijuana. “Avevano ricreato un ambiente artificiale altamente tecnologico in modo da simulare l’alternanza delle stagioni e consentire lo sviluppo molto rapido della pianta – continua il capitano – Nel giro di un anno riuscivano a simulare l’alternanza di 6 annualità e quindi a produrre 6 raccolti”. Perfetti agricoltori, quindi, anche se di un prodotto del tutto non convenzionale e soprattutto illegale.

La stanza da letto era diventata una serra, con due camere oscure per non consentire all’ambiente esterno di interagire con la zona artificiale interna. Ma ciò che stupisce è la minuziosità di particolari con cui ragazzi, tutti incensurati e di buona famiglia, avevano messo a frutto la propria attività. “Abbiamo trovato un’attrezzatura altamente tecnologica, con lampade diverse per sole estivo, per quello primaverile e per quello autunnale, con ventilatori e filtri al carbone attivo per dissimulare l’odore che si creava a causa dell’importante cambiamento d’aria che forzavano nell’ambiente”.

Ma le sorprese non finiscono qui. I carabinieri hanno anche sequestrato un diario in cui venivano annotate tutte le azioni compiute, in modo da monitorare con precisione la coltivazione e affinare la tecnica per i raccolti successivi. In tutto sono state sequestrate 20 piantine, ma secondo una stima dei militari, la produzione annuale poteva variare tra i 5 e i 15 chili, per un guadagno tra i 5 mila e i 15 mila euro, anche a seconda della qualità del raccolto. Nella parte del rustico non adibito a serra sono inoltre stati trovati resti evidenti di festini a base di droga, che testimoniano il doppio utilizzo di questa abitazione situata in località Malvasi.

Un’attività “imprenditoriale” che fruttava bene, quindi, ma che i ragazzi, tutti di età compresa tra i 25 e i 29 anni e con stabile occupazione lavorativa, dovranno scontare con l’arresto. Oltre ai 3 risulta denunciato a piede libero un quarto giovane, residente a Savignone.

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