Genova. Maruska Piredda, consigliere regionale e responsabile Lavoro Welfare dell’Italia dei Valori per la Liguria, questa mattina, ha incontrato l’ammiraglio Felicio Angrisano in Capitaneria di porto per fare il punto sulle condizioni di sicurezza e di lavoro sulle navi da crociera e mercantile.
“Dopo aver verificato di persona la vita di bordo sulle navi mercantili insieme ai volontari della Stella Maris di Genova – spiega Maruska Piredda – questa mattina l’ammiraglio Angrisano ha fornito un’interessante panoramica sull’attività svolta dalla Capitaneria di Porto di Genova sulle condizioni di sicurezza e di lavoro dei dipendenti delle navi da crociera. I numeri registrati nel porto di Genova dal trasporto crocieristico nel 2011 superano i 3 milioni di passeggeri sulle navi Msc”.
Per quanto riguarda la sicurezza sulle navi da crociera, i continui e capillari controlli da parte del personale della Capitaneria garantiscono la presenza a bordo di equipaggi qualificati e certificati. Situazione diversa quella che si verifica sulle navi mercantili, sulle quali le condizioni dei marittimi imbarcati spesso hanno standards al di sotto di quanto previsto dagli organismi internazionali.
Continua la Piredda: “A questo proposito, l’ammiraglio Angrisano, in qualità di presidente del Comitato territoriale di Genova “Welfare della gente di mare”, è in prima linea, in collaborazione con tutti gli operatori del cluster marittimo, per fornire una risposta concreta ed efficace ai bisogni dei marittimi, che, impossibilitati di scendere a terra, hanno necessità di acquistare medicinali, generi di prima necessità e di contattare le famiglie lontane”.
Conclude la consigliera regionale: “Purtroppo, quando viene accertato che le condizioni dei marittimi a bordo sono inferiori agli standard, già bassi, degli organismi internazionali in merito alla sicurezza e salute sul lavoro, le autorità competenti possono provvedere al fermo della nave. A questo punto, si può verificare che l’armatore scelga di abbandonare la nave con tutto l’equipaggio, con conseguenti disagi ai limiti della sopravvivenza per il personale di bordo per cui è indispensabile l’impegno dei volontari della Stella Maris e del Comitato Genova “Welfare della gente di mare””.