Savona. Truffa e non bancarotta fraudolenta. Sarebbe questa l’accusa contestata dalla Procura di Savona all’ex presidente del Savona Calcio Andrea Pesce. A confermarlo è stato il legale di Pesce, l’avvocato Sabrina Franzone del Foro di Genova che ha spiegato: “La notizia dell’iscrizione dell’ingegner Andrea Pesce nel registro degli indagati era ‘uscita’ qualche settimana fa, abbinata a un’ipotetica accusa di bancarotta fraudolenta, senza che il mio cliente ne avesse avuto alcuna comunicazione. Noi abbiamo seguito i canali ufficiali e soltanto in queste ore abbiamo ricevuto la documentazione da cui risulta un’accusa completamente diversa”.
A Pesce verrebbe infatti contestato il reato di truffa in relazione alle erogazioni pubbliche circa i lavori del campetto dell’avanstadio del Bacigalupo: avrebbe, in sostanza ottenuto dal Credito sportivo un mutuo per 145 mila euro (somma peraltro garantita dal Comune di Savona) senza avere i requisiti per ottenerlo perché la società era in difficoltà.
Sulle accuse il difensore dell’ex presidente biancoblù non si sbilancia: “Per il momento posso solo dire che, quando venne erogato quel mutuo, la società di cui Pesce era presidente non navigava affatto in cattive acque”. Nell’inchiesta-Savona risultava indagato anche l’amministratore delegato (e ultimo presidente) Fabrizio Oggiano: si vedrà ora se la sua posizione è in tutto e per tutto analoga a quella di Pesce.