Economia

Imprenditoria femminile, donne sempre più tecnologiche: Liguria al decimo posto in Italia

disoccupazione

Liguria. Cresce il numero delle imprenditrici nei settori dell’high tech e la Liguria è al decimo posto in Italia per numero di imprese artigiane femminili che puntano sull’innovazione. Donne sempre più tecnologiche, quindi.

Dall’ultima indagine dell’ufficio studio di Confartigianato, emerge infatti che le imprenditrici puntano sui settori più tradizionalmente maschili come l’high tech. Sono infatti più di 12.200 (il 22,5% del totale del settore) le imprenditrici in Italia che hanno puntato sulla robotica, l’elettronica, la chimica farmaceutica, la produzione di software e di apparecchiature di alta precisione, le telecomunicazioni, la ricerca scientifica, la consulenza informatica.

La frontiera dell’innovazione tecnologica è stata conquistata anche da 3.904 imprenditrici artigiane che hanno trovato terreno particolarmente fertile in alcune zone d’Italia. In testa la Valle d’Aosta, la Sardegna e la Marche. A livello provinciale, Novara, Sassari e Nuoro guidano il gruppo delle aree territoriali che fanno registrare il numero più alto di aziende artigiane ad alta tecnologia guidate da donne.

La Liguria si guadagna un piazzamento di metà classifica: al 10mo posto, dopo tutte le regioni del Nord, alcune del Centro (Abruzzo, Marche e Sardegna) ex aequo con la Calabria. “Il trend delle donne che scelgono di aprire un’attività in settori tradizionalmente maschili è in crescita anche nella nostra regione – spiega Raffaella Rognoni, responsabile ligure del Movimento donna impresa di Confartigianato – le donne sempre di più si mettono in proprio puntando sull’innovazione e sulle nuove tecnologie che, sfatando uno stereotipo ormai superato, si rivelano molto vicine alle competenze femminili. Inoltre, in un momento di crisi come quello attuale, la risposta femminile è molto più propositiva di quella maschile: le imprenditrici hanno capito che per rimanere al passo coi tempi devono sfruttare al meglio le opportunità date dalla tecnologia e puntare sull’innovazione anche nei settori più tradizionali dell’artigianato”.

Mettersi in proprio sembra essere la strada preferita dalle donne per trovarsi un lavoro. Infatti se in Italia la partecipazione femminile al mercato del lavoro rimane tra le più basse d’Europa (con un tasso di inattività 48,9%, a fronte della media europea del 35,5% solo dopo Malta), il Bel Paese è in testa alla classifica europea per donne che fanno impresa. Un esercito di oltre 1 milione e mezzo di donne imprenditrici che costituiscono il 15,3% degli “indipendenti” in Italia. Seguono le tedesche, le inglesi e le polacche.

Le regioni “più amiche” delle imprenditrici risultano il Friuli Venezia Giulia, l’Emilia Romagna e l’Umbria. Ma subito dopo altre due province a statuto speciale (Trento e Bolzano), la locomotiva del Nord Ovest Lombardia e la capitale del welfare Toscana, spicca la presenza della Liguria, all’ottavo posto in Italia, che precede Veneto, Valle d’Aosta e tutte le altre regioni del Centro-Sud. Per quanto riguarda l’inattività femminile, la Liguria si attesta nell’alta classifica, al 7mo posto, tra le virtuose regioni del Nord (davanti a Veneto e Friuli Venezia Giulia).

A Genova il tasso di inattività femminile è del 37,8% contro il 30,7% di Ravenna (la migliore performance su scala nazionale). Tra le quattro province liguri, la maglia nera va alla Spezia con il 47,4% di donne che non lavorano: la provincia dell’estremo levante ligure comunque si attesta
al 44mo posto a livello nazionale.

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