Genova. “Se l’uomo è padrone di sè, degli altri fino a poter sopprimere il figlio già nato, è inutile che si interroghi sul senso della vita, sulle finalità ultime, perché ha già risposto: ha cancellato la propria specificità, la ricerca del bene, la solidarietà con i suoi simili e si è posto come arbitro assoluto della vita”.
Le ultime dichiarazioni del cardinale di Genova Angelo Bagnasco, pronunciate ieri sera proprio nel capoluogo ligure, suonano come un monito contro i sostenitori dell’aborto. Un tema che ha fatto e fa discutere, dopo essere stato sollevato di recente da alcuni filosofi e scienziati soprattutto nel mondo anglosassone.
Le parole di Bagnasco arrivano dopo un editoriale del quotidiano cattolico Avvenire titolato “L’infanticidio nel deserto del nichilismo”. “L’uomo – ha concluso il cardinale – perde se stesso, se la persona malata, il bambino malato o il feto malformato non è vissuta come occasione per la famiglia, per la comunità intera, per uscire dalla propria mentalità di efficienza, di salutismo, di bellezza. Si tratta di una mentalità mortifera, che segna la linea di confine tra l’umano e il non umano. Se viene meno il desiderio di vivere dentro a relazioni virtuose, viene meno l’uomo”.