Cronaca

Genova, banda dei Rolex: condannati i tre membri della gang

Genova - banda dei rolex arrestato un napoletano

Genova. Otto colpi, cinque rapine andate a segno e tre tentate: questi i numeri della banda dei Rolex, sgominata definitivamente i primi di giugno con l’arresto del basista Luigi Migliardi, napoletano di 34 anni, e con i due provvedimenti cautelari nei confronti di due donne, tutti accusati di favoreggiamento.

Oggi il gup Adriana Petri ha condannato Ciro De Crescenzo, napoletano di 31 anni, a cinque anni di reclusione oltre al pagamento di 2.400 euro di multa, Massimo Buonincontro, anche lui napoletano, a quattro anni e otto mesi oltre a 2.400 euro di multa e Luigi Migliardi a tre anni e quattro mesi di carcere oltre a 1.600 euro di multa.

De Crescenzo, alla fine della pena, sarà anche sottoposto alla misura di sicurezza presso una colonia agricola per due anni.

E’ stato il numero di targa di uno scooter a far scattare le indagini che hanno portato in manette gli ultimi membri della gang: Luigi Migliardi, napoletano di 34 anni, arrestato nella sua casa di Sestri Ponente per favoreggiamento e contraffazione di documenti. Obbligo di dimora, invece, per due ragazze genovesi che, secondo gli investigatori, avrebbero ospitato e cercato di favorire la fuga di uno dei membri della banda.

Un poliziotto della sezione reati contro il patrimonio della squadra mobile di Genova ha intercettato uno scooter con a bordo due napoletani e ha segnato il numero di targa. Da lì le forze dell’ordine sono risaliti ai due autori materiali dei colpi, Ciro De Crescenzo e Massimo Buonincontro, a bordo dello scooter. Il veicolo è risultato poi intestato a una donna che, secondo quanto scoperto dagli investigatori, era in possesso di più motociclette, usate da altri rapinatori.

Il modus operandi della banda era sempre lo stesso: De Crescenzo e Buonincontro arrivavano nel fine settimana dalla Campania a Genova, ospitati da Migliardi e si fermavano una settimana. Una volta individuata la vittima, scelta in base al tipo di macchina usata, iniziavano a pedinare il malcapitato, studiandone così le abitudini. Durante i colpi, i due con una pistola ad aria compressa modificata spaccavano il vetro dell’auto, sparando una punta di trapano, per simulare un vero e proprio colpo di pistola.

A marzo erano stati arrestati i due autori materiali delle rapine, Ciro De Crescenzo, napoletano di 30 anni, e Massimo Buonincontro, scoperti per via del colpo effettuato ai danni dell’armatore Paolo Messina, ma cui sono state contestate altre rapine.

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