Genova. Ha accusato un giovane di stupro, portando la vicenda in tribbunale, ma non era vero. Il caso risale a marzo 2010: una ragazzina di 14 anni, tornata da una festa, racconta di essere stata violentata da un giovane ventenne suo connazionale conosciuto durante la serata. Il racconto fu confermato anche dalla sua amichetta. Dopo la denuncia alla polizia, l ragazzo viene indagato e viene chiesto il rinvio a giudizio.
All’udienza preliminare, il legale dell’imputato, l’avvocato Stefania Fiore, chiede un supplemento di indagine ed emergono elementi che lo scagionano. I due, infatti, avrebbero avuto un rapporto consensuale tre giorni dopo la festa, in casa della ragazza. A confermare la nuova versione le testimonianze di altri amici, le telefonate e gli sms tra i due, e la successiva ritrattazione dell’amica. Messa alle strette, anche la presunta vittima cambia versione, raccontando la verità: dopo essere stata scoperta dai genitori, la ragazza si sarebbe inventata la violenza per la vergogna. Il gup ha trasmesso gli atti alla procura dei minori per una eventuale procedimento per calunnia nei confronti delle due minorenni.
Il ventenne è stato assolto oggi dal gup Ferdinando Baldini.