Genova. “Per rilanciare il sistema della cantieristica navale in Italia e in particolare la Fincantieri di Sestri Ponente è necessario che al più presto il governo elabori una seria politica industriale”. Così commenta Lorenzo Pellerano, consigliere regionale della Lista Biasotti e vicepresidente della commissione regionale d’inchiesta su Fincantieri, alla vigilia del sopralluogo via mare al cantiere di Sestri Ponente, che si terrà domani pomeriggio.
“Un’occasione è già stata mancata ma ancora si può rimediare – aggiunge Pellerano – Infatti, come risulta da un articolo recentemente apparso su Linkiesta, nel 2010 Saipem – braccio operativo di Eni – ha interrotto la collaborazione con Fincantieri e ha scelto di consolidare accordi con cantieri stranieri (Dubai, Russia, Olanda e Singapore)”.
Pellerano continua: “In Italia sentiamo spesso invocare la necessità di una politica industriale: ora è il momento di passare dalle parole ai fatti. Analizzando il caso specifico di possibili commesse da parte di Saipem, occorre ricordare che l’azionista di controllo di Saipem e Fincantieri è il medesimo, cioè il ministero dell’Economia che controlla la Saipem attraverso Eni e Fincantieri mediante Fintecna. La prima società si occupa di estrazione e stoccaggio degli idrocarburi, la seconda di navalmeccanica di costruzione e riconversione di navi e piattaforme. Com’è possibile che Fincantieri non sia stata in grado di costituire, mantenere nel tempo e rafforzare una proficua collaborazione con Saipem?”.
Il consigliere aggiunge: “È evidente che Saipem è una società quotata in borsa e non risponde a logiche dirigiste, ma non può essere proprio questo un campo di prova per far vedere che esiste un sistema Paese, una capacità di creare sinergia fra soggetti pubblici e privati? Ritengo che azioni analoghe di partnership pubblico-privato possano essere perseguite anche a livello locale. Per esempio partendo dall’enorme opportunità rappresentata dall’operazione Erzelli. Nei prossimi anni, nell’area sopra Sestri Ponente, sorgerà il nuovo Parco Tecnologico che vedrà la stretta collaborazione fra Università e aziende; contemporaneamente verrà realizzato il riempimento o ribaltamento a mare presso il cantiere di via Soliman che, in base all’accordo firmato il 15 febbraio 2012, avrà una forte vocazione per la ricerca e lo sviluppo”.
Sempre su Erzelli, Pellerano commenta: “Un progetto lungimirante potrebbe sostenere una presenza, anche ridotta, di Saipem nel progetto degli Erzelli, in modo da realizzare un punto di contatto con la facoltà di Ingegneria Navale e la prospettiva di una collaborazione con il cantiere di Sestri Ponente, distante poche centinaia di metri. Lo sforzo per realizzare un progetto di questo genere richiede l’impegno di tutti i soggetti potenzialmente coinvolti e interessati all’operazione: delle aziende, del mondo della ricerca, delle istituzioni locali, dei lavoratori”.
Pellerano conclude: “Un disegno ambizioso mette in discussione tutti, ma l’alternativa è sotto i nostri occhi: a oggi la sinergia tra Saipem e la cantieristica italiana è molto ridotta. Se la politica industriale non uscirà dalla miopia attuale e non inizierà a vedere con lungimiranza le potenzialità delle singole realtà produttive in un’ottica d’insieme più ampia, il nostro Paese, la Liguria e Genova in primis rischiano di perdere il proprio potenziale ad alto contenuto tecnologico e qualitativo”. Su questo tema Lorenzo Pellerano presenterà un’interrogazione in consiglio regionale.