Genova. Si dovrà attendere fino al 19 aprile per conoscere l’esito del processo a Don Riccardo Seppia, l’ex parroco di Sestri ponente accusato di induzione alla prostituzione, tentata violenza sessuale e cessione di droga.
Il pubblico ministero Stefano Puppo ha chiesto 11 anni e 8 mesi di reclusione.
Oggi il giudice Roberta Bossi ha accolto l’istanza del pm Puppo di trasformazione del reato di tentata induzione alla prostituzione in “reato consumato”. Questo non avrà alcuna conclusione sull’entità della pena essendo il processo con rito abbreviato, ma ha come conseguenza la dilatazione della misura cautelare. Don Seppia è tutt’ora detenuto nella sezione speciale del carcere di Sanremo riservata ai “sex offenders”.
L’avvocato Bonanni inoltre in caso di condanna ha dichiarato che ricorrerà in appello proprio sul punto perché a suo avviso, una volta stabilito il procedersi con rito alternativo il capo di imputazione non può più essere cambiato.
Il gip Roberta Bossi ha poi ascoltato le conclusioni dell’avvocato Bonanni. Se il giudice rigetterà l’istanza del pm, invece, la sentenza verrà probabilmente emessa in giornata. Il processo si è svolto a porte chiuse con il rito abbreviato che garantierà all’ex parroco uno sconto di un terzo della pena.