Genova. L’ospedale Villa Scassi risulta in assoluto il migliore secondo il Programma nazionale sulle attività di cura delle strutture ospedaliere pubbliche e private convenzionate dell’Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), che racconta pregi e difetti degli ospedali italiani.
E come emerge dal dossier anticipato da ‘Il Sole 24ore Sanità’, l’operazione per la rottura di un femore avviene entro le prime 48 ore in strutture di Liguria, Campania, Lombardia e della provincia autonoma di Bolzano nell’88-94% dei casi, mentre in ospedali di Sicilia, Calabria e Lazio nell’1-1.5% dei casi.
Per la precisione l’ospedale Villa Scassi di Genova è quello con il risultato migliore, con il collo del femore operato entro 48 ore nel 94% dei casi.
Seguono l’ospedale San Francesco di Salerno (93,3%) e quello di Brunico-Bolzano (91,7%), mentre il presidio pubblico ‘San Biagio’ di Marsala garantisce un intervento in due giorni solo nell’1% dei casi, così come il presidio di Cosenza (1,20%) e il Barone Romeo di Messina (1,3%). Ma questo è solo uno dei casi contemplati nel rapporto. Altri dati interessanti emergono sui parti cesarei.
Ad esempio nella casa di cura ‘Orestano’ (Palermo) al 90% il primo parto avviene sempre col bisturi, mentre all’ospedale ‘Vittorio Emanuele III’ di Carate Brianza (Monza) solo nel 4,2% degli interventi. Il rapporto rileva anche gli esiti infausti, come quelli sugli interventi per bypass aortocoronarico che hanno registrato la mortalità dei pazienti entro un mese: al Sud (Campania, Basilicata, Sicilia) sono state registrate le percentuali peggiori.
Cifre che evidenziano forti variabilità tra le strutture della stessa regione, anche nel nord, e il divario delle regioni meridionali, affogate nei debiti e spesso in coda per le prestazioni ai pazienti, che tra l’altro devono pagare più tasse e più ticket, pur godendo di una più bassa qualità dell’assistenza.