Cultura, in Liguria il settore tiene la crisi ma non cresce
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Genova. Bisogna investire maggiori risorse nella cultura per fare crescere qualitativamente la società e allo stesso tempo creare sviluppo. Lo ha sottolineato oggi Banca d’Italia e la Consulta Ligure in un convegno promosso a Genova.
Uno studio elaborato da Banca d’Italia e illustrato da Enrico Beretta evidenzia che l’Italia, nonostante i suoi numerosi artisti e geni conosciuti a livello mondiale, è sotto la media europea per quanto riguarda gli investimenti nel settore culturale, l’occupazione e la domanda di cultura.
Il dato potrebbe essere ancora più strano se si pensa che l’Italia ha ben 47 siti patrimonio dell’Unesco sul totale mondiale di 936 e musei diffusi su tutto il territorio, a differenza degli altri Paesi dove pochi poli museali sono concentrati in poche città. La domanda di cultura sembra però resistere in Italia e in Liguria nonostante la crisi, ma non registra una crescita.
Per il presidente della Consulta Ligure Elmo Bazzano servono interventi pubblici e privati. Dati del 2003, il fatturato italiano del settore culturale, con musei e mostre, cinema, teatro e libri, è di 84 miliardi, il 2,3% del pil, e che gli occupati sono 623 mila, il 2,8% del totale.
Nei Paesi Ue la media è del 2,6% del pil e l’occupazione è del 3,1% (Francia 3,4 del pil). La Liguria è dietro a Lazio e Valle D’Aosta. La spesa pubblica per la cultura è di 13 miliardi l’anno: il 55,4% è dello Stato, il 7,3% delle Regioni, il 32% degli enti locali, comuni in primis.