Savona. Due giri del mondo targati Costa Crociere, ma dal sapore ben diverso: uno mediatico e molto amaro, sulla scia dello tsunami-Concordia, e uno “fisico”, e decisamente più dolce, con il primo tour che, dal 28 dicembre scorso, ha toccato i cinque continenti e si concluderà il prossimo 6 aprile con l’arrivo al porto di Savona.
Duemilatrecento i crocieristi a bordo, tra i quali 700 italiani, partiti in acque tranquille e probabilmente investiti dall’onda del naufragio della Concordia quando si trovavano in chissà quale paradiso vacanziero a bordo di una nave ben più… Deliziosa. Chissà se la notizia della tragedia che si è consumata di fronte all’Isola del Giglio ha rovinato loro un viaggio di 100 giorni costato dai 10 ai 30 mila euro a testa (extra esclusi), con 37 scali e 250 diverse escursioni tra cui scegliere. Chissà che clima si sarà respirato a bordo il 13 gennaio scorso, appena due settimane dopo l’inizio della circumnavigazione del globo targata Costa Crociere.
Molti crocieristi, intervistati prima della partenza, speravano di lasciarsi alle spalle problemi e grattacapo senza immaginare che altri loro “colleghi”, con lo stesso entusiasmo, avrebbero perso la vita proprio nel corso di un viaggio in mare ben più breve e drammatico.
“In una circumnavigazione c’è tanto movimento e rapporto stretto con il mare e la navigazione oceanica” aveva dichiarato il comandante della Costa Deliziosa alla vigilia della partenza. Chissà cosa avrà pensato del suo collega Schettino e chissà se avrà sentito ancora di più il peso della responsabilità per i propri passeggeri che hanno viaggiato dall’Atlantico ai Caraibi, passando dal canale di Panama, quindi a Los Angeles negli Stati Uniti, poi Pacifico e isole Hawaii, Nuova Zelanda, Australia, Singapore, India, Mar Rosso e ritorno nel Mediterraneo. “Qualche lacrima allo sbarco dopo 100 giorni ci sarà”, aveva detto qualcuno prima di imbarcarsi. E forse, ora, anche qualche sospiro di sollievo.
(Foto della partenza)