Contro le dimissioni in bianco, Piredda (Idv) presenta mozione per il ripristino della legge 188

maruska piredda

Contro le dimissioni in bianco, Piredda (Idv) presenta mozione per il ripristino della legge 188

Genova. Maruska Piredda, consigliere regionale e responsabile Lavoro Welfare dell’Italia dei Valori, ha presentato una mozione per chiedere il ripristino della legge 188/2007 per contrastare il fenomeno delle dimissioni in bianco sui posti di lavoro e le norme che scoraggiano questa pratica nei bandi di gara e negli appalti della pubblica amministrazione.

“Il fenomeno delle dimissioni in bianco – spiega Piredda – interessa in Italia circa 2,2 milioni di lavoratrici e di lavoratori. Nel 60% dei casi sono le donne, in età fertile, a esserne coinvolte: i motivi più frequenti dell’ingiustificato licenziamento da parte dei datori di lavoro più spregiudicati sono l’inizio di una gravidanza, il matrimonio, una lunga malattia o semplicemente l’età”.

Secondo l’Istat, sono circa 800 mila, il 9% delle lavoratrici, le donne che nel corso della propria vita sono state licenziate perché hanno deciso di avere un figlio. Le più colpite dal fenomeno sono le giovani, per il 13,1%, le lavoratrici del Sud Italia, per il 10,5%, quelle con un basso titolo di studio, per il 10,4%, le donne che lavorano come operaie, per l’11,8%, quelle impiegate nell’industria, per l’11,4%.

“Allo stratagemma delle dimissioni in bianco – dice Piredda – ricorrono sempre più spesso i datori di lavoro che vogliono aggirare l’articolo 18 dello statuto dei lavoratori. La legge 188 del 2007 era stata presentata in parlamento con il consenso delle donne di tutto il centro sinistra e del centro destra, e a maggio 2008 il governo Berlusconi ha deciso di abrogarla. Da tempo sono depositate in parlamento alcune proposte di legge per definire norme contro le dimissioni in bianco. Al presidente Burlando chiedo di fare pressing sul governo, in particolare sul ministro del Welfare e Pari opportunità Elsa Fornero, perché intervenga in modo urgente ed efficace sul quadro normativo. Auspico che questa mozione, come già accaduto nelle Regioni di Lazio e Toscana, venga approvata in maniera bipartisan in nostro consiglio regionale per consentire al presidente Burlando di farsi portavoce di una volontà che rappresenti un intento trasversale di sensibilità nei confronti dell’occupazione femminile”.

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