Politica

Comunali Genova, Moizo: “Musso non ha mai parlato di business class per gli autobus”

autobus amt

Genova. Il candidato sindaco Enrico Musso, dopo le notizie apparse sulla stampa locale in merito a una possibile business Class per gli autobus, vuole fare subito chiarezza.

A spiegare nel dettaglio la proposta del senatore è Enrico Moizo, coordinatore della Fondazione Oltremare Giovani e candidato al consiglio comunale per Lista Enrico Musso Sindaco. “La proposta di Enrico Musso non era anzitutto una proposta, era un semplice ragionamento, avvenuto durante una trasmissione televisiva su un possibile  servizio aggiuntivo per Amt che potesse intercettare una fascia di utenti che non utilizza comunque mai  gli autobus e preferisce la macchina, un pour parler che andava contestualizzato nel discorso che si stava affrontando, quello di come aumentare i ricavi dell’azienda di trasporti pubblici genovese”, spiega.

Musso non ha parlato mai di Business Class. “Ha parlato di un servizio aggiuntivo, mi ripeto,  da effettuare eventualmente con altri mezzi e più piccoli degli autobus, con meno fermate e su tratte lunghe, che permetta di viaggiare più velocemente e più comodamente, naturalmente pagando qualcosa di più.  Un servizio parallelo quindi, che possa andare magari a coprire anche tutte quelle zone collinari attualmente non collegate alle linee Amt – prosegue Moizo – Era un’idea quindi  per aumentare i ricavi all’azienda, garantire un servizio efficace sulle lunghe tratte e contemporaneamente coprire tutte le zone collinari scoperte a causa dell’inefficenza del servizio attuale. Era anche l’idea, la meno rilevante tra l’altro tra le tante proposte per il piano di risanamento AMT,  ma l’unica strumentalizzabile politicamente in questo modo vergognoso da Sel”.

Secondo Moizo, si tratta quindi di una strumentalizzazione in piena regola. “Chi ha parlato di business class e sta strumentalizzando la notizia in questo modo,  cercando di far passare questa idea come un modo per differenziare ulteriormente le classi sociali è in malafede o non ha capito quanto è stato detto in trasmissione – prosegue – Tuttavia, con amarezza, rimango sbigottito da come si sia arrivati al punto , in questa città, che il tentativo  di migliorare un servizio (per altro penoso come quello di AMT),  sia fatto passare come un “apartheid”,  attraverso un popuilismo che sta paralizzando letteralmente ogni tentativo di cambiamento ed innovazione e di conseguenza l’economia dell’intera città. Sono tutti a lamentarsi del fatto che sugli autobus si viaggia in condizioni pietose, in piedi, tra la puzza, i mezzi rumorosi e lenti, la scarsa frequenza del servizio, ma appena qualcuno fa delle proposte , tutti a dire che sono irrealizzabili oppure ancora peggio, come in questo caso, che sono elitarie”.

“Se non impariamo a capire davvero le idee delle persone, a discuterle anche senza utilizzare toni da stadio o gridando all’apartheid, finiremo per votare chi vuole mantenere lo status quo in ogni campo – conclude Moizo – E con il suo status quo, Genova è già sull’orlo del precipizio”.

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