Comunali Genova, il Pd applaude Doria ma teme la débacle

Marco Doria Giovanni Lunardon

Genova. E’ cominciata questo pomeriggio, con il saluto del segretario provinciale Giovanni Lunardon, la seconda assemblea nazionale degli amministratori locali del partito democratico. “Dalla tua città riparte il Paese” lo slogan dell’evento che si concluderà domani con un intervento del segretario del Pd Pierluigi Bersani. In platea sindaci e amministratori locali arrivati da tutta Italia per fare il punto soprattutto sulle questioni finanziarie che stanno investendo gli enti locali, dall’Imu al patto di stabilità.

A sedere sul palco anche il candidato sindaco Marco Doria, accolto con un “lungo applauso di incoraggiamento”. A un mese e mezzo delle amministrative però, a serpeggiare tra politici e dirigenti del partito, più che l’entusiasmo per una campagna elettorale che potrebbe ancora una volta portare sulla poltrona di sindaco un esponente del centro-sinistra, è un certo malessere. Malessere per aver perso, come partito, le primarie che aveva organizzato.

Malessere perché la Giunta comunale tra sgambetti e veti incrociati arriverà molto probabilmente alla fine del suo mandato senza aver chiuso il bilancio, oltre che senza essere riuscita a mettere nessun punto fermo la questione della moschea, contrariamente a quanto si era rirpomessa di fare solo qualche giorno fa.

E se i primi sondaggi danno Marco Doria vincitore (si parla di un 48% secondo il sondaggio commissionato dal quotidiano Repubblica alla società SWG), anche se probabilmente non al primo turno, nell’entourage del Pd non si scorgono molti sorrisi. “C’è uno scollamento tra il partito e la base elettorale” si sussurra tra i corridoi e il rischio è che le prossime amministrative per il maggior partito della città siano una mezza débacle.

Sempre il sondaggio della Swg prevede un Pd al 28%, con un calo di ben 6 punti percentuali rispetto a quanto prese l’Ulivo nelle Comunali del 2007. E se, sempre come dicono i sondaggi, la lista civica di Doria raggiungesse l’8%, il Pd rischierebbe di essere messo all’angolo.

Certo, come ha detto oggi il segretario provinciale Lunardon, “noi, al contrario del centro destra ci presentiamo alle prossime ammnistrative uniti”, ma la storia del centro sinistra insegna: molto spesso in famiglia i parenti possono rivelarsi serpenti.

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