Genova. “Faccio riferimento alla preoccupante situazione globale del settore delle costruzioni navali che ha pienamente coinvolto anche il nostro territorio, per evidenziare la necessità di agire per salvaguardare almeno l’altro importante settore per il futuro della cantieristica navale del capoluogo ligure, ovvero quello delle riparazioni navali”. Questa la dichiarazione di Aldo Siri, capogruppo in regione della Lista Biasotti, sulla cantieristica navale ligure.
Aldo Siri continua: “Rifacendomi ad una elementare equazione per cui, in uno scenario prossimo caratterizzato dalla costruzione di un sempre minore numero di navi, aumenterà necessariamente la richiesta di riparazione di quelle già esistenti ed unitamente alla manifesta necessità per il porto di Genova di dotarsi in tempi rapidi di una nuova sesta vasca, caratterizzata da eccezionali volumi per adeguarsi al mercato delle riparazioni navali sempre più contrassegnato da navi di crescenti dimensioni, ho presentato un’interpellanza al Presidente Burlando con lo scopo di pungolarlo affinchè non si perda tempo”.
“Anche se capita raramente” specifica Siri “condivido l’ipotesi ultimamente espressa dal Presidente Claudio Burlando, nonché dall’Autorità Portuale genovese, ovvero la possibilità di collocare questo super bacino all’interno del progetto di ribaltamento a mare a Sestri Ponente, soluzione che di fatto risulta essenziale per trasformare veramente Sestri Ponente in quello che è stato definito un ‘polo cantieristico polifunzionale’ nel verbale recentemente firmato in Confindustria”.
Quali sono i vantaggi di questa scelta rispetto alle altre? Secondo il consigliere: “L’alternativa Sestri Ponente presenta evidenti vantaggi economici rispetto ad una localizzazione della nuova vasca presso le attuali Riparazioni Navali, ovvero la possibilità di realizzare la nuova struttura all’interno di un’opera per la quale si sono già impegnati 70 milioni di euro anziché dover ricavare ex-novo una cifra pressoché analoga per l’altra soluzione”.
Precisa ancora Siri: “E non sono di certo secondari gli evidenti e positivi riscontri ambientali di tale scelta in quanto la struttura in oggetto avrebbe misure tanto imponenti da costituire un vero e proprio colosso che, se collocata nel cuore del porto di Genova, penalizzerebbe l’immagine della costa cittadina per chi arriva nel capoluogo via mare (navi da crociera, traghetti) e via terra (sopraelevata), senza dimenticare che proprio nelle adiacenze esiste un punto panoramico all’altezza di Via Corsica che non potrebbe certo più chiamarsi ‘Belvedere'”.
“Non nascondo” conclude Siri “che sarebbe straordinaria, in una futura ipotesi di trasferire interamente l’attività delle riparazioni navali presso gli spazi del ribaltamento a mare di Sestri Ponente, l’opportunità di congiungere l’area della Fiera di Genova con quella del Porto Antico, ottenendo così una continuità ed omogeneità di territorio dalle incredibili potenzialità, economiche e di valorizzazione di recupero ambientale nonché, di riflesso, di vivibilità per i quartieri limitrofi sovrastanti”.