Chiavari. Quattrocento posti di lavoro a rischio e la seconda azienda del Tigullio che minaccia di trasferirsi in Serbia, se, fra meno di sei mesi, le pratiche per il trasferimento a Cicagna non saranno avviate.
E’ lo stato dell’arte in cui versa Lames, storica azienda di Chiavari, leader nel settore dell’automotive, che da ormai dieci anni deve traslocare dalla cittadina rivierasca, dove ha un capannone di 100 mila mq e una pericolosa copertura in amianto. “Una vicenda decennale che da tre anni ha subito un’accellerazione – spiega Sergio Ghio, Fiom Cgil – dopo aver scartato un primo sito considerato troppo costoso, si è raggiunta la quadra con l’individuazione dell’area di Quartaia a Cicagna”.
Sembrava un percorso in discesa: la Regione ha avviato la burocrazia per lo spostamento dell’azienda, così come il Comune di Cicagna. Ma un primo stop è arrivato dal Comune di Chiavari: al posto della Lames l’amministrazione chiedeva un progetto di sviluppo verticale e non orizzontale, come inizialmente proposto dall’azienda. Questa indicazione si è tramutata in un contestatissimo grattacielo da 17 piani, con conseguente sollevazione degli abitanti dell’area Sampierdicanne, preoccupati per le conseguenze ambientali e strutturali. A cui si è recentemente aggiunto il parere negativo della Sovrintendenza: il progetto è stato bocciato “ma non sulle volumetrie – specifica Ghio – la riqualificazione è di 70 mila mq rispetto ai 100 mila del capannone attuale, anche se capisco le perplessità sul grattacielo”. Inoltre, c’è un altro rischio: “se l’azienda attua la minaccia e si trasferisce in Serbia, oltre a 400 disoccupati, gli abitanti di Sampierdicanne si troveranno l’ex capannone con l’amianto abbandonato e una possibile nuova sede per sbandati e senza tetto”.
Il fantasma di un trasferimento dal Tigullio alla Serbia non è poi così peregrino, come dimostrano le cronache nazionali: mano d’opera a costi nettamente inferiori, aree gratis e incentivi. “L’azienda avrebbe di che guadagnare, mentre qui invece di creare condizioni favorevoli per sminuire il differenziale della mano d’opera, sembra si faccia di tutto per creare ostacoli”.
Da qui la forte preoccupazione delle organizzazioni sindacali: contro la situazione di stallo, lavoratori e sindacati hanno chiesto un’incontro urgente in Regione minacciando un eventuale blocco di accesso all’autostrada di Chiavari. Domani il vertice si terrà alle 13 alla presenza di tutti i soggetti interessati alla vicenda: Regione Liguria, Provincia di Genova, Comune di Chiavari e Cicagna.
“Vogliamo tempi chiari sul progetto di riqualificazione urbana che interessa parte del sito produttivo di Chiavari, tassello fondamentale per la realizzazione del trasferimento a Cicagna – spiega il delegato Fiom – anche perché è già iniziata la campagna elettorale e il rischio che i candidati vogliano bypassare la questione è alto”. La posta in palio, però, conclude Ghio, “è grossa, in ballo ci sono 400 famiglie e la seconda azienda, dopo Fincantieri Riva Trigoso, in un’area che è a vocazione turistica e non industriale”.