Torino. Gabriele Filippi probabilmente resterà in carcere, mentre altri 4 No Tav sono stati mandati agli arresti domiciliari. Lo h adeciso poco fa il Tribunale del riesame di Torino. Il provvedimento non è ancora ufficiale, ma il fatto che “Gabri” non sia stato scarcerato con gli altri, sembrerebbe far intendere che permarrà nei suoi confronti la misura della custodia cautelare.
Il giovane è in carcere dal 26 gennaio, arrestato in conseguenza degli scontri in Val di Susa del 3 luglio scorso.
Il 26enne di Santa Margherita Ligure, che fa parte del collettivo Aut Aut 357 di via delle Fontane a Genova, è accusato di aver lanciato una pietra contro le forze dell’ordine. La prova sovrana sarebbe un’immagine che ritrae il giovane con indosso una maschera antigas e una maglietta a maniche corte nell’atto di scagliare il sasso, ma proprio l’immagine sarebbe, secondo i famigliari del ragazzo e secondo il suo avvocato, Laura Tartarini, sufficiente a scagionare Filippi che ha un vistoso tatuaggio sul braccio che nel fotogramma non c’è.
A chiedere la liberazione di Filippi sono i suoi compagni dell’Aut Aut che ancora domenica hanno organizzato una manifestazione a cui hanno partecipato circa 400 persone, che si è spinta fino al carcere di Marassi. Filippi, incensurato, è anche uno degli “angeli del fango”, uno dei tanti giovani che ha dato una mano ai genovesi colpiti dall’alluvione del 4 novembre scorso, aiutando a ripulire regozi, strade e abitazioni dal fango.