Genova. “Giù le mani dalla Val di Susa”, questo è lo slogan più frequente della manifestazione in corso a Genova per chiedere la scarcerazione di Gabriele Filippi e di tutti gli altri attivisti No Tav, arrestati lo scorso 26 gennaio, quando sono state emesse dal gip di Torino 41 misure cautelari che rispondono ai fatti avvenuti il 27 giugno e il 3 luglio scorso in Val di Susa.
In piazza anche don Andrea Gallo e il candidato alle primarie del centrosinistra, Andrea Sassano. “Questo è un corteo partigiano – ha detto don Gallo prima della partenza del corteo – è il momento di scegliere da che parte stare”. In De Ferrari si sono ritrovate circa 400 persone, con decine di bandiere No Tav e magliette riportanti la scritta “Gabriele libero”. Il corteo marcerà dal centro in direzione Marassi, diretto verso il carcere dove è ancora detenuto Gabriele.
“Due giornate importanti il 27 giugno e il 3 luglio, in cui il movimento No-TAV si è espresso attraverso la partecipazione di oltre 70.000 persone, decise nel richiedere la sospensione dei lavori per la linea ferroviaria Torino-Lione, il treno ad alta velocità – spiega il collettivo 357 Aut Aut – Fin dai primi anni Novanta i cittadini della Val di Susa si sono battuti contro il saccheggio e la devastazione del loro territorio e in difesa dei beni comuni e della democrazia. Negli anni questa lotta ha contagiato il resto d’Italia. Sette mesi fa, migliaia di persone hanno inondato la Valle, solidali con questa battaglia, ormai più che decennale, condotta in difesa dell’ambiente e contro uno spreco di 23 miliardi di euro, i cui beneficiari sono soltanto mafie e appaltatori. A fronte di ciò, 25 sono stati gli arresti e 16 gli obblighi di dimora”.
Il corteo di oggi segue altre manifestazioni che si sono già svolte in città, sempre per chiedere la liberazione di tutti gli arrestati.