Cronaca

Sciopero Amt, lavoratori: “Le istituzioni remano contro l’azienda unica regionale”

bus al deposito di via Ruspoli

Genova. “La Regione Liguria, la Provincia e il Comune di Genova ostacolano la costituzione dell’azienda unica regionale”, questa è fra le più importanti motivazioni che hanno portato i lavoratori di Amt e Atp ad incrociare le braccia per 24 ore. “La Regione non si impegna per apportare le modifiche alla legge sul Tpl, come previsto dall’accordo del 17 gennaio scorso e così le aziende rischiano di essere messe in ginocchio”.

Anche questo volta l’adesione allo sciopero sarà presumibilmente altissima. “In Amt raggiungiamo sempre il 100%, ma ci avviciniamo a questi numeri anche con Atp, dove registriamo il 98%”, esordisce Andrea Gamba, Fit Cgil. Dati che fanno comprendere quanto i lavoratori siano preoccupati per il futuro.

Un barlume di speranza si era acceso dopo l’incontro del 17 gennaio, in cui era stato stipulato un accordo che sanciva determinati intenti, ad oggi non rispettati, secondo quanto spiegano i sindacati. “Da una parte la Regione si è avvicinata molto per quanto riguarda il lato economico, dall’altra rimane ferma sull’azienda unica regionale, sola e possibile soluzione per la salvezza del trasporto pubblico e la salvaguardia dei posti di lavoro”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Andrea Gatto, Faisa Cisal. “Bisogna innanzitutto chiarire che noi non scioperiamo per migliorare le nostre condizioni economiche, ma per mantenere gli impegni e per chiedere una modifica della legge regionale, affinché possa essere creata l’azienda unica – spiega – inoltre servono anche le risorse necessarie perché le aziende non falliscano. Tutto deve avvenire velocemente perché Amt e Atp perdono milioni di euro al mese e intorno a marzo o aprile, se non succederà nulla, si andrà incontro alla liquidazione delle società”.

“Nel 2010 la Regione aveva stanziato 135 milioni di euro, oggi circa 124, quindi 11 in meno – conclude Gatto – dal piano industriale è facile che scaturiscano esuberi e visto che le nostre aziende non pagano i contributi Inps per la cassa integreazione, o si ottiene di nuovo la cassa in deroga o i lavoratori rischiano di essere sbattuti in messo alla strada”.

Intanto, il presidente della Provincia di Genova Alessandro Repetto, ha convocato per martedì prossimo in Provincia, un tavolo con Regione, Comune di Genova, Amt, Atp e organizzazioni sindacali “al fine di elaborare un piano industriale che consenta di approfondire e valutare le convenienze, i tempi e le metodologie per l’obiettivo dell’azienda unica a livello provinciale”.

Il tavolo “entro il termine ultimo del 15 marzo – dice il presidente della Provincia – dovrà elaborare i contenuti da sottoporre agli organi deliberanti degli enti rispetto all’ipotesi di una convergenza delle due aziende, sino a oggi rimasta circoscritta ad espressioni di sentimenti e intenzioni senza il supporto di un reale piano industriale e un organico percorso di fattibilità che sgombrino il campo anche da balletti e rimpalli di cifre e dati di cui senza un piano concreto è molto difficile verificare l’effettiva consistenza”.

Il tavolo, aggiunge Alessandro Repetto, “lavorerà in tempo reale, anche per mettere subito in atto ogni sinergia che potrà emergere per la riduzione dei costi delle due aziende”.

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