Genova. Nessuna attenuante. Nessuna giustificazione. Solo una valutazione: il campionato di Serie b con cui questa stagione siamo costretti a familiarizzare per via della retrocessione blucerchiata dell’anno passato è sorprendentemente competitivo dal punto di vista tattico e fisico (con qualche picco anche dal punto di vista tecnico: vedi Pescara, Sassuolo e Juve Stabia).
Squadre organizzatissime, allenatori giovani e preparati. Al massimo è possibile trovare una squadra così bella a stagione, ma non tutte assieme. Il Varese di Sannino l’anno passato, il Siena e il Bari di Antonio Conte le stagioni precedenti. Poco altro.
In un campionato siffatto, chissà con quanta strategia (ma ci sono fondati sospetti che tutto ciò possa essere accaduto per scelte estemporanea), la Sampdoria ha giustamente puntato sulla qualità individuale e tecnica (che, ovviamente, dovrà essere supportata da rigore e dimestichezza tattica).
Juan Antonio, Cristian Bertani, gli stessi Renan e Munari e naturalmente Pasquale Foggia ed Eder. A parità di organizzazione sono loro che devono fare la differenza e dovranno farlo già a partire da sabato contro l’Albinoleffe.
Ieri mister Iachini ha mescolato le carte oscillando da un prudente 4-4-2, passando dal rodato 4-3-1-2 finendo con un 4-3-3. Operazione tutta sulle spalle di Juan Antonio utilizzato come esterno di centrocampo, come rifinitore e poi come esterno d’attacco. L’idea è che se recupera Foggia, che ancora ieri ha fatto un allenamento differenziato, potrebbe piazzarsi lui come esterno d’attacco. Certo c’è anche il dubbio Eder, ancora alle prese con una caviglia dolorante. Iachini potrebbe provare un’unica punta come Nicola Pozzi affiancato da due fantasisti come Juan Antonio e Foggia. Insomma c’è bisogno di creatività e c’è l’imbarazzo della scelta e delle possibilità.
Gli uomini del centrocampo sono certi: Obiang, Munari e Renan. Come certa è la linea difensiva, ma questa volta la certezza deriva da infortuni (leggi Castellini) e squalifiche (Rispoli e Costa). Iachini sembra indirizzato all’utilizzo di Berardi e Lacko come esterno: e chissà se proprio questa scelta non possa garantire un esterno dinamico e veloce come spesso è mancato ai blucerchiati.