Genova. Marta Vincenzi non sembra aver digerito la sconfitta alle primarie e, a poche ore dai risultati, si sfoga su Twitter.
Prima un commento sconsolato sulla rappresentanza femminile nelle istituzioni: “Da maggio non ci sara’ piu’ un sindaco donna in nessuna grande città italiana ne’ di destra ne’ di sinistra”. Poi un po’ di ironia: “Almeno e’ finito il tormentone linguistico! Si torni all’antico: sindaca, sindachessa, la sindaco… Che orrore! Vuoi mettere come e’ rassicurante e linguisticamente corretto avere un sindaco”.
Ma ecco gli affondi, tutti taglienti: “Del resto le donne sono come delle lavandaie che litigano. Volgari. Se un uomo va in bicicletta e non dice niente e’ cosi’ carino! Se una donna ti fa pagare il parcheggio dell’Auto in doppia fila a cui non rinunci e’ davvero una megera! E poi, cosa vuoi che mi importi del bilancio? Si farà come si e’ sempre fatto. Del resto una donna cosa n’e capisce? Penserà mica di essere meglio degli amministrativisti che l’hanno preceduta?”.
Frecciate anche al vincitore Marco Doria ed al mondo che rappresenta: “Basta con sta fissa delle infrastrutture, di Smart cities. Vuoi mettere come è meglio parlare di beni comuni? Specie se benedisce Don Gallo”.
“Il mio errore è stato questo – ha concluso Vincenzi – ho persino cercato di nobilitare la guerra che mi hanno fatto dipingendo le primarie come utili. Ho provato a tenere insieme una maggioranza impossibile. Quando si tradisce la propria natura non si convince e la discontinuità non funziona. Speravo che il Pd mi digerisse elaborando il lutto del 2007. Non é successo. Nessuno ha digerito il Pd. Bravi tutti”.