Genova. Un savonese alla guida del Pd di Genova. Giovanni Lunardon, già vicesegretario regionale dei democratici, è stato nominato segretario straordinario. Potenza del terremoto delle primarie, la sua nomina supera uno steccato che resisteva da sempre: mai, prima d’ora, alla guida della federazione sotto la Lanterna, era arrivato qualcuno che non fosse genovese.
Una novità salutata con soddisfazione dallo stesso segretario regionale del partito Lorenzo Basso: “Si sta attuando finalmente una trasformazione: non si parla più di Genova, Savona, Imperia e La Spezia come enti separati e questo è dimostrato dal fatto che un savonese può essere segretario del partito a Genova”.
“Stiamo costruendo – continua Basso – una regionalizzazione forte. Sta nascendo veramente un’identità ligure. Ci sono voluti molti anni. Stanno cadendo steccati ideologici che non avevano più senso. E’ un valore aggiunto per tutta la Liguria”.
Non solo integrazione, però. Lunardon può infatti essere l’uomo giusto per riportare la pace nel partito: “Serviva – dice il commissario straordinario – una figura in qualche misura di garanzia e che fosse al di sopra delle parti per guidare il partito da qui alle elezioni, dopo le quali sarà convocato il prossimo congresso. In quella occasione gli iscritti del Pd genovese eleggeranno il proprio segretario”.
Un incarico a tempo, quello di Lunardon, ma con pieni poteri: “Quello che io ho ricevuto è un mandato limitato nel tempo, ma molto meno nei poteri perché l’assemblea di ieri ha deliberato ampi poteri per gestire questa fase così importante. E’ un impegno sicuramente molto gravoso, ma è mia intenzione interpretarlo con grande entusiasmo e passione. Sono consapevole certamente dei miei limiti, ma sono qui con la volontà di dare un contributo alla vittoria di Doria e del centrosinistra alle elezioni genovesi”.
E se qualcuno può avere storto il naso per una nomina che viene da “fuori”, il neocommissario getta acqua sul fuoco: “I savonesi sempre più potenti a Genova? Io rimango quello che sono e cercherò di fare il mio lavoro con umiltà”.