Genova. Nella città dei due padri del Risorgimento, Garibaldi, che vi salpò con i Mille, e Mazzini che vi nacque, una mostra sul ruolo e il contributo, grande ma poco conosciuto, del popolo polacco all’Unità d’Italia. Negli eventi per il 150esimo sarà inaugurata lunedì 27 febbraio alle 17 in Provincia – che la promuove con il Consolato generale polacco a Milano – dall’assessora alla cultura Anna Dagnino e dal console generale della Repubblica di Polonia Krysztof Strzalka nella sala del Consiglio a Palazzo Doria Spinola.
Curata da Krystyna Jaworska e realizzata con la collaborazione del Consolato onorario di Polonia a Genova e dell’Anpi provinciale di Genova, la mostra sarà visitabile, nel loggiato dello stesso edificio sino al 7 marzo, nei feriali dalle 9 alle 18 e al sabato dalle 9 alle 12.30, con chiusura nei festivi.
Numerosi patrioti polacchi nell’Ottocento parteciparono ai moti risorgimentali italiani: nel 1848-1849 Adam Mickiewicz, il più illustre poeta polacco, grande patriota e vate, creò la Legione Polacca che difese la Repubblica di Roma, e non pochi militari polacchi, inquadrati nei ranghi dell’esercito sabaudo, combatterono nella Prima Guerra d’Indipendenza.
Altri patrioti polacchi, accomunati a quelli italiani dagli stessi ideali di libertà e fratellanza, salparono in camicia rossa da Quarto sul Lombardo e il Piemonte per partecipare alla spedizione dei Mille, mentre i garibaldini italiani Francesco Nullo e Stanislao Becchi combatterono diverse battaglie per l’indipendenza sul suolo polacco.
E le pagine della storia ricordano anche un gruppo di giovani polacchi esuli, cadetti e patrioti, che visse per un periodo a Genova, prima di trasferirsi – subito dopo l’Unità d’Italia – in Piemonte, a Cuneo, dove nel 1862 sorse la loro scuola militare.
Anche nella Seconda Guerra Mondiale e nella liberazione dal nazifascismo i figli della Polonia svolsero in Italia ruoli importanti, a fianco di alleati e partigiani: le truppe del II Corpo d’armata polacco (incorporato nell’Ottava armata britannica delle Forze Alleate) contribuirono ad esempio allo sfondamento della linea Gustav dal Garigliano all’Adriatico e della linea Gotica, alla conquista di Monte Cassino e alla liberazione di Bologna, Ancona e Loreto.