Roma. Tra le undici società di Serie A e B deferite dalla Procura Federale della Figc alla Commissione Disciplinare in merito all’inchiesta sul trasferimento di alcuni giocatori ci sono anche Genoa e Sampdoria. Diciamolo subito, il fatto che ci siano altre cinque squadre di A coinvolte (tra cui Napoli e Juventus, oltre ad Atalanta, Parma e Bologna) e 4 di serie B (Torino, Padova, Bari e Livorno), fa ben sperare che tutto possa chiudersi con una multa, se non meno. Dopo Calciopoli non crediamo che la Federazioni abbia intenzione di aprire un altro contenzioso con la Juventus tutt’al più potrebbe sventolarlo come una minaccia).
Ma non è solo una questione legata alle molte società coivolte e alcune probabilmente con un deciso peso in Federazione (si pensi cosa potrebbe combinare De Laurentis!), ma anche al paciugo per come è stato presentato. Sostanzialmente le società coinvolte, in molti casi, per comprare o vendere giocatori hanno fatto ricorso a intermediari che non sono ratificati dalla Figc, ma allo stesso tempo spesso sono agenti dei giocatori. Delle due, una. Come si suol dire.
Il deferimento per il Genoa dipende dalla posizione dell’amministratore delegato Alessandro Zarbano deferito “per aver determinato una situazione di conflitto di interessi per aver dato mandato al sig. Federico Giacomelli per la conclusione del contratto tra la Genoa Cricket & Football Club S.p.A. ed il calciatore sig. Andrea Gasbarroni”. Insomma il Genoa si sarebbe affidato a una persona che non avevi i titoli per concludere la transazione.
Responsabilità diretta anche per quanto riguarda la Sampdoria, deferita però per questioni legate a Beppe Marotta (oltre il danno la beffa!) in riferimento al trasferimento di Marco Rossi.
In tutto sono stati deferiti quindici dirigenti, dieci calciatori e ventitré agenti di calciatori. L’idea è che se le carte non chiariranno meglio la situazione quello che potrà accadere sarà un’ammenda per le società e interdizioni per i dirigenti e agenti.