Lettera al direttore

Lettera aperta alle persone e ai candidati sindaci di Rapallo

Ritengo sia giunto il momento giusto per esprimere un concetto fondamentale per poter affrontare il periodo elettorale seppur breve ma certamente intenso che ci attende; mi sospingo su questo tipo di riflessione perché temo fortemente, visto il momento di grande e profonda avversione proprio nei confronti della Classe Politica, si possa arrivare a pensare in maniera troppo avventata di gettare a mare tutto ciò che di buono è stato creato, e tramandato, e lasciato, da chi ci ha preceduto. Concedetemi di dire che anche a livello locale dobbiamo tornare, si, a “Fare Politica”, a macinare senza paura e quotidianamente il frumento della nostra mente. Le persone devono e dovrebbero volere questo, la gente comune ed i giovani soprattutto, gran parte di loro ad oggi laureati, quindi acculturati e pronti. Tutto ciò per sottolineare che la crisi che stiamo subendo è figlia dell’impoverimento del pensiero rivolto alla costruzione della nostra esistenza a scapito della ricerca di un effimero risultato immediato, risolutivo del fabbisogno e sempre più crescente dei nostri personalissimi desideri, non rivolti alla edificazione della vita vera, reale. Tradotto, non vi è alcuna possibilità di superare questo grave e greve periodo lungo-lunghissimo di congiuntura economica attendendo che siano i mercati internazionali a produrre una sorta di panacea, tantomeno che siano i Governi nazionali e/o europei a toccarci con la bacchetta magica e come d’incanto a donarci salvezza. Per fare politica intendo assolutamente una nuova e ancor più forte presa di posizione nei confronti dell’esistente partendo dalle Nostre abitudini e stili di vita a favorirne così la crescita ed il rimodellamento del sistema Paese partendo proprio dal territorio, dalla Cittade, dall’ Agorà in cui spendiamo il Nostro tempo….il nostro tempo! Non voglio demonizzare nulla e dico va bene, tra virgolette, la corsa a questo o codesto ruolo istituzionale, ma avendo ben chiaro quale può essere il vero contributo ed impulso ( i programmi si certamente, ovvio ) che ognuno di noi può davvero dare alla Res Pubblica. Senza questo cambio di marcia ed inversione di tendenza ci ritroveremo a breve ad aspettare la ” manna” e seppur accomodati nei “nostri” meravigliosi e tanto desiati scranni di “potere”. In definitiva, per essere pragmatici, abbiamo l’obbligo etico di non rimandare la presa in carico degli eventi che già intuiamo con le nostre straordinarie facoltà umane e non solo. Ergo, tutti i Candidati Sindaci di Rapallo hanno e avranno doni da regalare alla Città di Rapallo anche se alla fine uno soltanto avrà la responsabilità di recepire e attuare.

Stefano Chiesa, come semplice cittadino di Rapallo

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