Genova. Sarà il consiglio federale della Lega, che si terrà domani a Milano, a decidere sulla candidatura a sindaco di Genova di Edoardo Rixi che, per partecipare alle prossime amministrative di Genova ha chiesto che vengano sciolte quelle che lui stesso definisce alcune “perplessità”.
Di cosa si tratta? Il “quasi” candidato preferisce non parlare oggi, in attesa delle decisioni del consiglio, ma i nodi da sciogliere sono due e noti da tempo: un adeguato finanziamento per una campagna elettorale che parte decisamente in ritardo (ma su questo Rixi sarebbe in ottima compagnia) e un passo indietro da parte di Francesco Belsito, il tesoriere della Lega ed ex sottosegretario del governo Berlusconi, oggi coinvolto nella vicenda dei fondi investiti in Tanzania.
Rixi sa bene che in una campagna elettorale che si preannuncia durissima, non ci possono essere anelli deboli. E poi c’è una questione morale, vale a dire la necessità di mostrare alla base che la Lega non è un partito come gli altri.
Questi nodi, ma si può tranquillamente parlare di condizioni, saranno domani sul tavolo di Bossi che dovrà anche afforontare la questione dei rapporti all’interno della costola genovese del partito.
Solo una settimana fa Rixi era stato gentilmente invitato a fare un passo indietro rispetto alla candidatura a sindaco e accusato di voler tutti gli incarichi per sé. Oggi il partito dice di sostenerlo, ma solo domani si saprà se ci sono le condizioni perché il giovane capogruppo in consiglio regionale decida di metterci la faccia.
Una cosa cosa per ora è certa: la Lega, qualsiasi sia il candidato del Pdl, correrà da sola.