Le polemiche sulla caccia sono quotidiane nel periodo venatorio. Il problema però, secondo il Wwf è la legge che regola la caccia in Italia che oggi compie sì 20 anni, ma è ancora largamente inapplicata.
Il Wwf sottolinea come ci siano almeno quattro problemi da risolvere. “La legge 157/92 è ancora l’unica legge italiana per la tutela della fauna selvatica – spiega l’associazione – approvata sulla scia del referendum del 1990, è stata una legge ‘di compromesso’, che ha tentato di salvaguardare la fauna selvatica e le norme europee ed internazionali”.
Secondo il Wwf i dettami della legge sono inapplicati in quattro settori: non si proteggono adeguatamente le rotte migratorie, è saltato il legame cacciatore-territorio, le Regioni hanno peggiorato la legge, il controllo delle popolazioni è stato trasformato in ‘caccia libera’: “Ogni anno siamo costretti a ingaggiare battaglie giudiziarie – spiega Patrizia Fantilli, direttore dell’Ufficio legale e legislativo del Wwf Italia – Spesso questi vengono vinti salvando così dalla morte milioni di animali selvatici”.
Un altro punto importante, sottolinea l’associazione, è quello della caccia sui terreni privati: “Il Wwf Italia torna a chiedere un importante segnale al Parlamento con l’abrogazione dell’art. 842 del Codice Civile: la questione della caccia libera nei terreni privati non recintati rappresenta uno dei tanti gravi problemi legati all’esercizio dell’attività venatoria nel nostro Paese ed il Wwf da sempre ne sostiene l’illegittimità costituzionale”.