Genova. Sequestro di persona, violenza sessuale, maltrattamenti in famiglia, lesioni aggravate e minacce: è finito in carcere, Lorenzo Viscoso, trentuno anni, accusato di aver sequestrato, violentato e picchiato, nonostante fosse incinta, con il guinzaglio del cane.
L’efferata vioelnza risale a qualche tempo fa, il 9 gennaio era arrivata una segnalazione alla polizia dal pronto soccorso dell’Ospedale Galleria: una donna di trentanni aveva subito lesioni dal suo convivente, dopo essere stata segregata in casa per tre giorni.
La ragazza, dopo aver raccontato i fatti al medico, ha sporto denuncia nei confronti del compagno. Secondo il suo racconto veva conosciuto l’uomo nel mese di agosto nel bar dove lavora e dopo qualche tempo è rimasta incinta. La convivenza risultò subito difficile: lui gli impose la cancellazione del profilo Facebook e la cancellazione della rubrica telefonica del cellulare, nonché l’interruzione di ogni rapporto di amicizia con altri uomini.
La possessività nei confronti della donna, da parte di Viscuso, subì un’escalation durante le feste natalizie trascorse fuori Genova dai parenti dell’uomo. La donna ha denunciato che dopo un litigio scoppiato per futili motivi il convivente avrebbe iniziato a picchiarla sul volto fin all’intervento del cugino che lo aveva allontanato dalla stanza.
Visto l’aggravarsi della situazione familiare, la donna il 2 gennaio disse a Viscuso che sarebbe andata dalla madre, portandosi via tutto il vestiario per ragionare un po’ da sola. L’uomo ha iniziato così a tempestarla di telefonate cercando di scusarsi del suo comportamento per farla tornare a casa. Durante una delle ultime telefonate l’uomo le diceva che se avesse voluto vivere da sua madre, sarebbe dovuta andare a prendersi il cane, altrimenti lo avrebbe lasciato per la strada, cosa della quale sarebbe stato probabilmente capace considerato che aveva già usato violenza anche nei confronti dell’animale.
Il 6 gennaio la vittima è andata a prendere il cane, ma appena entrata l’uomo l0ha sequestrata: chiusa a chiave la porta d’ingresso dell’appartamento si faceva consegnare il cellulare.
A quel punto sono iniziate le minacce con la macabra promessa che sarebbe uscita dalla casa soltanto chiusa in un sacco nero e che avrebbe dovuto rimanere sempre con lui dato che era in attesa di un figlio suo. Nonostante la richiesta di aiuto la donna è stata percossa con il guinzaglio del cane e con le mani, sempre sul volto.
Alla sera seppur contro la sua volontà e per paura di subire altre percosse, Viscoso la costrinde ad un rapporto sessuale.
A quel punto la trentenne entrò in uno stato di malessere e di panico e il 7 gennaio peggiorò al punto che il giorno dopo convinse l’uomo ad accompagnarla in ospedale, minacciata di morte nel caso avesse riferito qualcosa ai medici.
La donna invece trovò il coraggio per confidarsi prima con il medico e poi con la polizia: sporse denuncia e fu accompagnata in una struttura protetta.