Economia

Genova, mercato immobiliare in sofferenza: reggono solo i quartieri centrali e la zona del levante

Genova. Il mercato immobiliare è in forte sofferenza anche nel capoluogo ligure e in tutta la Regione. A segnalarlo è Fabrizio Segalerba, coordinatore regionale Osservatorio Immobiliare (Fiaip). “Il mercato è statico e bloccato – spiega – Avevamo chiuso il 2010 con timidi segnali di ripresa dopo 4 anni di costante discesa del numero delle transazioni e il trend aveva proseguito fino all’inizio dell’estate. Poi, con la presa di coscienza da parte dei possibili acquirenti sulla situazione economica del nostro Paese, è arrivata una sorta di timore e di scoraggiamento”.

Varie le motivazioni che hanno portato il mercato immobiliare all’attuale stasi. “In molte zone i prezzi devono ancora allinearsi alla realtà del mercato stesso perché i valori pre-crisi non sono più realizzabili – prosegue Segalerba – poi c’è il grande problema della concessione del credito. Il mercato immobiliare dipende dai mutui, soprattutto nella fascia medio-bassa, che è quella che mantiene in movimento il mercato. Se le banche non incominceranno ad elargire di nuovo crediti e i prezzi non si abbasseranno, le prospettive non sono rosee neppure per la restante parte dell’anno”.

Sono 235 i Comuni della Liguria analizzati dall’osservatorio. “Quelli di mare mantengono alti i prezzi, nonostante il numero delle transizioni in calo, invece riscontriamo una forte sofferenza nell’entroterra – dichiara – Genova, invece, è un’area molto disomogenea, anche perché vi si concentra il 70% del mercato immobiliare ligure”.

Ad eccezione delle zone centrali, di Carignano, Castelleto e del levante, dove i prezzi sono lievemente in incremento, come la domanda, nel resto del capoluogo ligure si registra una flessione del 3-5%.

“Il resto della città, con la piccola eccezione di Pegli, è in sofferenza – conclude Segalerba – Anche i prezzi degli affitti sono scesi perché la capacità di spesa è diminuita. Un fenomeno particolare, però, si registra a Voltri, dove è forte la richiesta di appartamenti piccoli e con contratti di foresteria e ad uso transitorio. Ovviamente queste sono le richieste di tutto l’indotto del porto”.

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