Cronaca

Genova, carrozzieri sul piede di guerra: “A rischio diritti dei consumatori e libertà d’impresa”

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Genova. I carrozzieri sono sul piede di guerra a seguito del decreto sulle liberalizzazioni, entrato in vigore alla fine di gennaio, ed in particolare riferimento all’art. 29. Una norma, quella appena istituita, che autorizza le compagnie di assicurazione a ridurre del 30% il risarcimento del danno qualora l’automobilista non si rivolga a una carrozzeria di loro fiducia. Il Coordinamento Ligure dei Consumatori Utenti, in collaborazione con l’Associazione Carrozzieri della Provincia di Genova, ha per illustrato questa mattina le proposte delle associazioni dei consumatori a seguito del decreto sulle liberalizzazioni, entrato in vigore alla fine di gennaio.

“Tutto questo è un attacco inaudito ai diritti dei consumatori e alla libertà di impresa – spiega Ivano Vernazzano, presidente Associazione Carrozzieri Provincia di Genova – Rischiamo il valore totale delle nostre aziende, ovvero il parco clienti di cui si vogliono impossessare le compagnie di assicurazioni. Il loro obiettivo è gestire la clientela e fare ciò che vogliono, mentre il nostro obiettivo è quello di ottenere una revoca della parte di decreto che non liberalizza, ma blinda il mercato a favore di un grosso monopolio”.

Presenti alla conferenza anche l’onorevole Mario Tullo e i senatori Roberta Pinotti ed Enrico Musso. “L’approccio dei carrozzieri è giusto – spiega Tullo – non sono infatti sfavorevoli alle liberalizzazioni, ma contro una parte di decreto che li penalizzerebbe in maniera inequivocabile”.

Dello stesso avviso Roberta Pinotti. “Quello inserito nel testo del decreto, che noi proponiamo di modificare, è in realtà un elemento contro le liberalizzazioni, che mette a rischio migliaia di attività e obbliga la creazione di un mercato con un solo monopolio; quello delle assicurazioni – spiega – Una stortura inaccettabile”.

Anche per Musso i carrozzieri hanno ragione. “Nel provvedimento sulle liberalizzazioni, che complessivamente ha un impianto buono e va difeso, sono scappati alcuni errori e uno è questo perché anziché liberalizzare consegna tutto in mano agli oligopoli delle compagnie di assicurazione – dichiara – in commissione Industria al Senato sono stati presentati una serie di emendamenti che prevedono l’abolizione della norma e il governo mi sembra abbia lasciato intendere di aver capito il proprio errore”.

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