Genova. Nell’ultimo Consiglio di Amministrazione svoltosi il 14 novembre scorso, Finmeccanica ha annunciato di aver accumulato ingenti perdite dovute al venire meno delle commesse libiche, alla crisi economica in Europa, che ha causato la riduzione delle commesse pubbliche nelle infrastrutture civili e alla riduzione delle spese nel settore della difesa soprattutto in Italia in Inghilterra e negli Stati Uniti.
Finmeccanica ha deciso in quel C.d.A di intervenire predisponendo un piano che ha al centro dismissioni per 1 miliardo di euro, e la concentrazione di tre aziende operanti nel settore dell’elettronica della difesa in un’unica azienda (Elsag-Selex + Selex Galileo + Selex Sistemi Integrati).
Il sindacato ammette le sue preoccupazioni: “Per la Liguria che ha oltre 7.000 dipendenti in Finmeccanica, di cui 5 mila nel settore civile, questo può significare l’avvio di una fase di forte ridimensionamento per alcune aziende e in prospettiva, di vendita a multinazionali straniere per altre. Finmeccanica è il cuore del nostro apparato industriale; ridimensionare queste aziende vuol dire colpire il fulcro di quel settore di eccellenza che è l’alta tecnologia ovvero mettere in discussione una delle principali chance di sviluppo del territorio”.
Secondo la Cgil: “Errori di valutazione hanno portato Finmeccanica ad acquisire commesse molto rischiose, mentre la campagna di acquisizioni all’estero ha aumentato l’indebitamento, esponendo il Gruppo ad una situazione di forte rischio nella tenuta finanziaria. La borsa ha fatto il resto, sottoponendo il titolo a forti tensioni. È necessario che si ritorni a parlare di lavoro. La nostra regione non può consentire una ulteriore riduzione dell’apparato industriale, che ormai è arrivato ai minimi termini. Settori come Trasporti, Energia, Telecomunicazioni, IT, sono strategici in qualunque Paese, perché in Italia no?”.
Il sindacato aggiunge: “È necessario avviare un confronto con Finmeccanica sulle strategie industriali del Gruppo scongiurando l’ipotesi di dismissioni per fare cassa. Anche il Governo è chiamato a fare la sua parte: la situazione sta superando il livello di guardia. Abbandonare settori come quello dei trasporti o dell’energia è una scelta miope per un Paese che voglia investire sul proprio futuro. Questo è il momento in cui si deve consolidare l’apparato industriale, vendere o ridimensionare è sbagliato, soprattutto in queste aziende che sono state risanate e che oggi sviluppano prodotti di qualità e sono competitive sui mercati mondiali. Finmeccanica ha un ruolo importante nella nostra Regione e nel nostro Paese, continui ad esercitarlo”.