Genova. Ieri in tutta Italia è partita, in ognuno degli oltre 8 mila Comuni del Paese, una richiesta di censimento del patrimonio edilizio esistente. Lo ha voluto il Forum italiano dei movimenti per la terra e il paesaggio. Si tratta della prima inchiesta capillare mai realizzata in Italia per quantificare il numero delle abitazioni e degli immobili ad uso commerciale e terziario non utilizzati, vuoti e sfitti.
A partire dalla prossima settimana, tutti i sindaci italiani riceveranno una scheda di censimento elaborata da amministratori, architetti, urbanisti e professionisti del settore. Gli enti locali sono chiamati a compilarla entro 6 mesi, restituendo così al Forum la mappa degli edifici sfitti su tutto il territorio nazionale.
Il Forum italiano dei movimenti per la terra e il paesaggio è nato a Cassinetta di Lugagnano il 29 ottobre 2011, e oggi conta quasi 600 organizzazioni e oltre 10.000 adesioni personali. Nasce con l’obiettivo di fermare il consumo di suolo nel nostro Paese, e il “censimento” dell’esistente è il primo passo per proporre un metodo di pianificazione – da adottare in tempi brevi – per scongiurare piani urbanistici lontani dai bisogni effettivi delle comunità locali, che prevedano sviluppi edilizi inutili ed eccessivi, data l’ampia disponibilità di edifici già esistenti. L’obiettivo: ripensare l’urbanistica, approvando piani a “crescita zero”.
Nelle ultime settimane sono nati oltre 70 comitati locali di “Salviamo il Paesaggio”, e molti altri seguiranno. Saranno le sentinelle attive in tutta Italia, e faranno pressione sulle amministrazioni locali per rendere possibile la compilazione dei censimenti comunali e per sensibilizzare i cittadini italiani sul consumo del territorio.
A Genova, il costituendo comitato locale ha inoltre elaborato una lettera aperta ai candidati sindaci, chiedendo loro di inserire nel programma i principi e gli impegni richiesti dal Forum e dal comitato genovese. Il Forum nazionale si prepara, nel frattempo, ad elaborare una proposta di legge d’iniziativa popolare per assicurarsi che il metodo di pianificazione individuato diventi il criterio da adottare.