Genova. Mancano ormai dieci giorni alle primarie di Genova e mentre proseguono gli incontri e i confronti fra i cinque candidati, Lorenzo Basso, segretario regionale del Pd, traccia un breve bilancio, spiegando che un’affluenza alle urne di almeno 20 mila cittadini decreterebbe il successo della votazione, anche se sarebbe un numero comunque nettamente inferiore a quello di 5 anni fa, quando alle primarie avevano partecipato circa 35mila genovesi.
“Siamo in momento molto diverso rispetto a cinque anni fa e credo che oggi 20-25 mila votanti potrebbero decretare il successo delle primarie, sarebbe un numero superiore proporzionalmente a quello di Milano e di Cagliari – dichiara Lorenzo Basso – Certo, se arrivassimo a cifre superiori, sarebbe un buon esercizio di democrazia. Una bassa partecipazione, comunque, non rappresenterebbe una sconfitta perché va sempre rispettata la decisione di coloro che votano”.
Intanto, quando mancano una manciata di giorni alla votazione, proseguono gli incontri dei cinque candidati. “Hanno già avuto modo di confrontarsi e ci saranno altre occasione per spiegare i propri progetti per la città – prosegue Basso – Tutti coloro che si riconoscono nel centrosinistra e che vorranno partecipare alla scelta, il 12 febbraio, dalle 8 alle 20, avranno la possibilità di esprimere la propria preferenza”.
Il segretario del Pd ha anche smentito le voci in circolazione che parlano di una possibile strizzata d’occhio di Roberta Pinotti a Enrico Musso. “Roberta Pinotti ha fatto una considerazione ben diversa – spiega – il centrosinistra è alternativo al centrodestra, ci possono essere convergenze soltanto su alcuni punti programmatici, ma dopo le elezioni. Non esiste nessun inciucio e neppure nessun accordo”.
Basso, infine, si è dichiarato convinto della scelta presa mesi fa. “Non mi sono candidato a sindaco perché ho deciso di portare a termine il mio incarico – conclude – si tratta quindi di una scelta di serietà, che non mi pento assolutamente di aver fatto”.