Lettera al direttore

Da Wembley allo Zecchini di Grosseto… ma sempre con la Samp!

Sono passati quasi vent’anni, ma il ricordo è vivido come se fosse ieri. Nove amici, con un Ducato preso a noleggio e con solo sette biglietti, partiamo alla conquista del Regno Unito. Che viaggio, all’andata! Milano, Monaco, Calais… birra a go go attraversando la Germania, tranne il guidatore che va ad acqua minerale, ma lui è genoano, l´unico infiltrato del gruppo, troppo amico per lasciarlo a casa!

A Calais, aspettando l’hovercraft, facciamo amicizia con un gruppo di catalani, scambi di sciarpe e gagliardetti, ma anche di focaccia e sangria ! Poi via, il mare su La Manica è calmo ed in poco tempo siamo nella terra d’Albione. Si guida a sinistra, ma l’amico genoano conosce Londra e per lui le precedenze nei rondò non sono un problema! Parcheggiato il Ducato, ci spostiamo col metrò… un labirinto tante sono le linee.

A Trafalgar Square appuntamento “brivido” con un occasionale conoscente inglese: avrà procurato i due biglietti che ci mancano? Se no, chi resta fuori? Amicizie di ferro potrebbero finire in un baleno. Suspense… poi lo vediamo arrivare e, con flemma britannica, estrarre dal portafoglio due pass per la felicità! Sono le 17, ma non prendiamo il the!

Si va allo stadio. Imponente servizio d´ordine… polizia a cavallo e non, ma non serve! Maestoso spettacolo di civiltà fra due immense tifoserie. Quanti siamo? Sembra che a Londra ci siano più catalani e genovesi che inglesi e non uno screzio! Poi Wembley… le foto non fanno giustizia! Che stadio! Pieno come un uovo, canti a squarciagola. Le curve sono rispettivamente colorate di blucerchiato e blaugrana, ma, in gran parte dello stadio, spagnoli ed italiani sono seduti uno al fianco dell’altro. Vicino a noi un bimbo catalano (con i genitori) che per tutto l´incontro fa quasi tenerezza (ma non troppo, non scherziamo!) per le sue paure ad ogni affondo di Luca Vialli.

Ma poi arriva quella maledetta punizione, quasi alla fine dei supplementari e… Pagliuca si arrende alla bomba di Ronald Koeman. E’ finita… è finito anche il sogno! Sappiamo che Vialli se ne andrà e poi lo seguiranno Pagliuca, Vierchowod, Mancini e via via gli altri. Anche papà Mantovani, ma la sua è un´altra partenza, molto più triste, nonostante la banda che suona jazz, mentre i suoi ragazzi lo portano a spalla e noi piangiamo!

Non vi racconto il viaggio di ritorno da Londra, non si sentiva volare una mosca da Dover a Genova. Era mogio, per solidarietà, anche l’amico genoano e nelle orecchie ci rimbombava “Sampdoria, Sampdoria, la Copa se mira, ma no se toca”.

Ma nel ’93/’94, ancorchè non così prestigiosa, ne vinciamo ancora una di coppa, è il quarto trofeo di Coppa Italia che mettiamo in bacheca, vicino a quelle più luccicanti di Coppa delle Coppe e Scudetto!

Ora, da un anno, non viaggiamo più per l’Europa… le nostre mete sono diventate più “caserecce”… Nocera, Gubbio, Grosseto… ma le maglie sono sempre blucerchiate! E verranno tempi migliori: date retta a me, non lasciate scadere i passaporti!

Claudio Nucci

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