Peggiorano sensibilmente le condizioni sociali ed economiche degli anziani nel nostro Paese. La crisi prima, le manovre effettuate dai governi nel 2010 e 2011 poi, hanno pesato sulle fasce d’età anziane peggiorandone le condizioni di vita e facendo crescere i fenomeni di esclusione sociale. E’ quanto emerge dai dati della II Indagine nazionale sulla condizione sociale degli anziani, presentata oggi a Roma dall’Auser nazionale.
Tra ottobre 2011 e gennaio 2012, in base alla rilevazione annuale effettuata dall’Auser, sui bandi comunali per l’affidamento di servizi sociali, si registra una sensibile riduzione, pari a circa il 28%, del numero delle proposte di bando dedicate ai servizi per gli anziani. Le variazioni in negativo riguardano soprattutto i comuni con più di 50 mila abitanti. Le liste di attesa regionali per gli interventi domiciliari di contrasto alla non autosufficienza sono inoltre in crescita in tutte le Regioni soprattutto in Calabria, Campania, Lazio, Piemonte.
Le statistiche Istat, rileva ancora l’Auser, mostrano come negli ultimi 8 anni (2003 – 2010) la spesa media mensile di un anziano solo cresca esclusivamente per l’abitazione e l’energia (+2,9%) e dei trasporti (+0,7%). Al contrario, nel periodo considerato, l’anziano che vive solo ha ridotto soprattutto le spese per l’alimentazione (-1,7%), l’abbigliamento e le calzature (-0,8%), oltre a quelle per l’arredamento (-0,8%) e quelle relative ai servizi sanitari (-0,6%). Soprattutto quest’ultimo capitolo di spesa denota un peggioramento abbastanza grave della situazione dell’anziano, che si vede costretto a ridurre una tipologia di consumi considerata fondamentale.