Genova. “Nomi non ne faccio più”. Gianni Barci, coordinatore metropolitano del Pdl, ironizza dopo la doccia fredda di questo pomeriggio. Giancarlo Vinacci, candidato scelto e confermato ieri sera dal coordinamento con 20 voti e 4 astenuti, il manager genovese di origine e milanese di adozione, ha appena ritirato la sua candidatura “per motivi personali”.
Ma è facile immaginare che, oltre a lavoro e famiglia, si celi il malcontento per le polemiche degli ultimi giorni. “Comprensibile – commenta Barci – certo, averlo saputo un po’prima, non avrei portato la sua candidatura ieri sera al coordinamento”.
In via Macaggi ora è tutto da rifare. “Il Pdl è alla ricerca di un candidato – sentenzia il coordinatore metropolitano – ma siamo già fuori tempo massimo”. L’identikit rimane per il momento ancora confermato: preferibilmente uomo della società civile, in grado di riappacificare le anime del Pdl, conosciuto e ben conoscente dei meccanismi genovesi.
Se poi questo non fosse possibile, il partito, in piena corsa contro il tempo, cercherà al suo interno. Biasotti? “Non credo voglia, e poi abbiamo validi esponenti in Comune, in Regione e fra i deputati”, ma senza sbottonarsi su eventuali nomi “non ne faccio più ormai. Ora il Pdl deve procedere come sta facendo con le liste, compatto e con un unico obiettivo: trovare subito un candidato”. Con il ritiro di Vinacci, si fa strada ancora una volta Pierluigi Vinai. “Non ho mai escluso nessuno – conclude Barci – se qualcuno proporrà nomi, valuteremo”.