Politica

Comunali Genova: Vinacci candidato Pdl in attesa del sigillo di Alfano, Scajola permettendo

giancarlo vinacci

Genova. Il Comitato metropolitano Pdl ha deciso all’unanimità: Giancarlo Vinacci, manager bancario 54enne, è il candidato sindaco del Pdl, almeno nella volontà dell’area Biasotti-Grillo, vittoriosa al congresso del 12 febbraio scorso. Da qui all’ufficialità manca però l’approvazione del coordinamento regionale, e soprattutto del segretario Angelino Alfano. In mezzo, dicono i rumors, l’opposizione dell’ex ministro Claudio Scajola, che potrebbe puntare i piedi e mandare avanti, magari all’ultimo minuto, un suo asso nella manica.

Il Pdl, inoltre, ha appena perso un pezzo: la consigliera Raffaella Della Bianca, ha tolto il disturbo “non senza dolore” per costruire il prossimo e futuro polo dei moderati, “fatto di movimenti territoriali federati in un grande soggetto nazionale diverso dai tradizionali”. Una confederazione con basi locali aperta alla società civile, come chiedeva la Della Bianca già all’indomani della sconfitta alle comunali di Milano e ancora più pressantemente dopo l’esito delle primarie genovesi. Attendendo lo sviluppo dei moderati in chiave nazionale, la consigliera, passata al Gruppo Misto, ha promesso che “certo non andrà in vacanza”, e si presuppone che qualche movimento lo farà “non appena saranno ufficializzate le candidature”, ma di un avvicinamento verso il professore Musso, in ogni caso, non parla.

Seppur con fair play gli ex colleghi non rinunciano a qualche frecciatina. “A Raffaella faccio gli auguri – commenta Roberto Bagnasco, consigliere regionale Pdl – anche se personalmente non sono abituato a scendere dalla nave quando è in difficoltà”. Il giudizio poi si fa più politico: “Se si vuole costruire qualcosa di nuovo legato al Partito Popolare Europeo bisogna partire da un nucleo forte, cioè il Pdl”, spiega Bagnasco.

In attesa di “avere elementi per dare un giudizio sul candidato Vinacci” – sconosciuto a molti anche nel Pdl – la Lega guarda ormai da lontano gli ex alleati, pronta a correre da sola alle prossime amministrative perchè ormai “si tratta di strade né tangenti né convergenti”, ha commentanto ancora oggi il consigliere regionale Edoardo Rixi.

“E’ sempre stato un rapporto con molte più luci che ombre – sottolinea lo stesso Bagnasco – probabilmente nel prossimo futuro andranno riconsiderati i rapporti”. Sempre, però, tenendo conto del piano locale. Il candidato Vinacci, ad esempio, “rappresenta una ventata di novità, questo non basta, andrà sostenuto convintamente, ma senza creare solchi nella parte moderata della città”, in caso di un possibile ballotaggio. E se a scontrarsi nell’ultima chance delle urne, fossero prioprio Musso e Doria, “non avrei assolutamente dubbi, voterei Musso”, conclude Bagnasco.

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