Genova. Ecco il settimo candidato sindaco in lizza alle prossime elezioni amministrative di Genova; è Susy De Martini per La Destra. “Susy risponde all’ideale che abbiamo per quanto riguarda la funzione del nostro partito – spiega il leader Francesco Storace – Siamo in un momento di grande disorientamento e occorre quindi una figura che simboleggi il disagio e la voglia di non arrendersi. E poi è una vittoria, visto la Vincenzi ha detto che non ci saranno più donne sindaco nelle grandi città: eccola”.
In merito a possibili ballottaggi e alleanze, Storace è stato preciso. “Quando il Pdl si accorgerà che al ballottaggio andrà Susy, credo che sarà disponibile a sostenerla contro Doria”.
Susy De Martini, candidata in precedenza sia per il Pdl che per i Liberali, ha quindi deciso di fare il suo passaggio ne La Destra. “Ho sempre lavorato per passione, l’amore per Genova mi ha contraddistinta e non sono mai stata iscritta a nessun partito, anche perché con le primarie abbiamo visto cosa pensa la gente della politica dei partiti – spiega la candidata – Avevo quasi perso le speranze perché da sola e dall’interno non riuscivo a lottare contro quello che io chiamo il Pdp, ovvero il partito del potere formato da Pdl e Pd, governati dai due Claudio, Scajola e Burlando, che hanno fatto solo gli interessi di piccoli gruppi”.
“Ho accettato con entusiasmo il progetto di chi vuole costruire un nuovo centrodestra aperto a tutti e con veri programmi per la città – prosegue – Il nucleo del centrodestra credo sia uguale per tutti, quei valori di patria, di onestà, di progettualità, che io identifico nella figura di Francesco Storace. Credo saranno gli altri a raggiungerci, come il centrosinistra sta cercando di fare con l’onestà e la serietà di Marco Doria”.
E qui si apre la parentesi sul candidato del centrosinistra. “Doria è un banchiere e un professore, lo vedo molto simile al governo di Monti, e quindi mi fa un po’ ridere considerarlo come espressione della gente – continua – Però lo apprezzo per la sua serietà e perché ha scalzato gli artefici dei disastri avvenuti a Genova negli ultimi anni, cioé Vincenzi e Pinotti, che poi è stata la damigella per lungo tempo della sindaco. Mi fa piacere avere lui come avversario perché sarà più facile farne capire le contraddizioni grossissime”.
Ora i punti principali del programma. “Genova deve risorgere e non buttare via i soldi per il comitato di affari dei due Claudio, ad esempio Erxzelli, che è solo una speculazione edilizia per far perdere soldi alle attività commerciali – conclude – Finiamo lo scolmatore e facciamo in modo che non ci siano mai più morti per inefficienza della pubblica amministrazione. Genova va messa in sicurezza e occorre una vera politica produttiva, che riporti in città i giovani che vogliano studiare e lavorare. Con questi progetti a Genova ho preso in precedenza 15.500 voti e anche questa volta non voglio deludere chi ha creduto in me”.