Genova. “Una guerra tra bande, finita nel modo peggiore: la nomina a candidato sindaco dell’ennesimo yes man milanese”. Così Susy De Martini, candidato sindaco per La Destra, interviene il giorno dopo la riunione, dove si è decisa la nomina a candidato sindaco Giancarlo Vinacci, manager milanese con origini genovesi: “In tutta Italia il centro destra è andato oltre la parentesi storica del Berlusconismo, tranne che a Genova. In quel che resta del Pdl, diviso tra due gruppi di potere che nulla hanno a che fare con il buon governo della città, la Banda Biasotti ha battuto il Clan Scajola 20 a 4”.
La De martini continua: “Proponendo l’improbabile: uno sconosciuto personaggio milanese, rappresentante di quel mondo bancario che si riconosce nei poteri forti e che dice di fare il pendolare con Genova. Forse non viaggia in treno ma bordo di una delle Mercedes del suo concessionario-patron; di sicuro è l’ennesimo uomo del “ghe pensi mi” di berlusconiana memoria”.
Per il candidato della Destra, con queste premesse, anche gli ultimi dubbi sulla capacità del Pdl di saper interpretare le richieste dei moderati e di tutti i Genovesi sono caduti: “Con questo Vinacci e con il senatore Musso, che teorizza in prima serata l’avvento del governo dei professori, per il centro destra ci sarebbe da piangere. Per questo sento con ancora più forza la responsabilità di essermi proposta per amministrare Genova”
Susy De Martini conclude: “Oggi la mia candidatura è rafforzata. A disposizione di chi non vuole che si perpetui il disastro di una sinistra clientelare; per chi non vuole essere governato da Marco Doria, il ‘No Tav’ che al mattino parla di dittatura del proletariato e al pomeriggio siede nel consiglio di indirizzo della Compagnia di San Paolo, primo azionista di banca Intesa”.