Genova. Della cocaina contenuta nei contenitori di marmellata, la donna ecuadoriana di 32 anni arrestata sabato all’aeroporto, “non ne sapeva niente”, come riferito dal suo legale, l’avvocato Emanuele Tambuscio. La badante, per cui oggi il gip Silvia Carapanini ha convalidato l’arresto, ha riferito, infatti, che le marmellate gli erano state affidate da conoscenti. All’interno delle due valigie i carabinieri hanno sequestrato anche alcune decine di farmaci.
La droga, di cui circa 800 grammi nascosti in due preservativi collocati all’interno di morbidi contenitori di marmellata e altri 500 grammi in una bottiglia di shampoo, avvolti in sciarpe della squadra ecuadoriana del Barcelona, è stata trovata dai carabinieri nel bagaglio della donna, atterrata al Cristoforo Colombo da Parigi con volo Air France. Il controllo, non casuale, è scattato a seguito di una “fonte confidenziale rivelatasi affidabile”.
Secondo una prima valutazione, la marmellata attraverso una lavorazione particolare avrebbe reso almeno 1 kg di cocaina purissima, per un valore al dettaglio di almeno mezzo milione di euro.
La trentaduenne, regolare e incensurata, dopo l’arresto con l’accusa di traffico internazionale di stupefacenti, rimarrà nel carcere di Pontedecimo in attesa di accertamenti.