Chiavari. Conferma di condanna per Mauro Gatti, il pastore di Borzonasca, accusato di abbattimento di animali protetti: l’uomo secondo la corte di appello dovrà scontare quattro mesi di carcere con la condizionale e a risarcire Legambiente, WWF e Lav, che si sono costituiti parti civili, con 2000 euro a ciascuna associazione.
La vicenda era iniziata nel 2008 con il ritrovamento davanti ad una casa cantoniera di una carcassa di lupo con il muso mozzato. Da lì l’indagine della polizia provinciale, coordinata dalla procura di Chiavari che nel giro di qualche mese aveva portato all’identificazione del chiavarese.
Sorpreso con una collana formata da nove denti di lupo al collo, dall’esame del Dna, gli investigatori hanno scoperto che coincideva con quello del lupo ucciso e un altro dente aveva il dna di una lupa, trovata morta nel 2007. In casa del pastore erano state trovate trappole ad ancoretta, vietate e pericolose per gli animali.
In primo grado l’uomo, 44enne residente a Borzonasca, fu condannato dal Tribunale di Chiavari a 7 mesi di reclusione per l’accusa di bracconaggio e detenzione illecita di armi, oltre ad un risarcimento di 2 mila euro che deve dare alle associazioni ambientaliste Wwf, Lav e Legambiente.