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Calcio, Campese. Lorenzo Ferretti: tripletta e pallone autografato

Lorenzo Ferretti

Campo Ligure. Scendendo i tornanti del Turchino fino a raggiungere la Valle Stura, con ancora qualche striatura di neve a far da contorno nelle zone non soleggiate, ci sovviene un parallelo fra la tecnica artistica raffinata dei lavoratori ad intreccio della filigrana e quella altrettanto pura del calciatore che stiamo per incontrare, sicuramente uno degli elementi più rappresentativi della Campese F.B.C., dominatrice del campionato di 1a Categoria, girone C, tanto da aver già scavato, dopo 20 giornate, un solco di nove punti fra sé e la seconda in classifica (Rivarolese). La squadra valligiana, infatti, è al comando del girone con ben 51 punti (media 2,55 a partita) e con un bottino di 53 reti segnate, contro le 17 subite.

A tal proposito, va subito evidenziata la tripletta realizzata contro il Recco, nell’ultimo turno di campionato, da Lorenzo Ferretti, cogoletese doc, che secondo la tradizione inglese, old style, avrebbe consentito al marcatore di portarsi a casa il pallone autografato dai 22 in campo. Speciale menzione merita una delle tre reti, segnata direttamente su calcio di punizione da oltre 25 metri. E’ proprio con lui che abbiamo appuntamento sotto il Castello medioevale di Campo Ligure. Giocatore polivalente (tanto da ricordarci nelle movenze, nella grinta, ma anche nelle esultanze post goal il Marco Tardelli dei Mondiali ’82), “Lollo” (come lo chiamano gli amici) sta disputando – al pari dei suoi compagni – un campionato sopra le righe.

Grande fan di Ligabue e Vasco Rossi, ha iniziato a “dare calci al pallone” nelle giovanili della Sestrese e poi del Vado. Talento precoce, già a 16 anni ha esordito in Promozione con l’Arenzano, completando la sua maturazione con le casacche di San Cipriano, Borgorosso, Ovada, Cogoleto, Sciarborasca ed infine Campese.

“L’appetito vien mangiando – inizia a raccontarci -, stiamo disputando un campionato super e vogliamo vincerlo per portare in Promozione il nostro numeroso e calorosissimo pubblico, regalando a Campo Ligure una vetrina calcistica consona al proprio blasone. Tra l’altro, la dirigenza, che definirei impeccabile, merita questa soddisfazione. In squadra abbiamo elementi fortissimi come i due difensori centrali Remo Marchelli e Giacomo Caviglia e poi vi raccomando il trio ‘3P’ e cioè Mirko Pastorino, Andrea Perasso e Gian Nicola Patrone, ottimi giocatori e bravissimi ragazzi”.

“Quanto a me, Il mister Edo Esposito mi utilizza come attaccante esterno in un modulo che prevede tre attaccanti, oppure come esterno alto di sinistra quando ci schieriamo con il classico 4-4-2. Mi trovo bene con entrambi gli schieramenti, perché mi permettono di svariare su tutto il fronte d’attacco e giocare, come piace a me, tra le linee”.

Ferretti, in vena dialettica, rivive alcuni “flash” del suo passato: “Ho bei ricordi di Ovada, ove sfiorammo di pochissimo l’Eccellenza, come pure di Cogoleto, che mi richiama alla mente una rete di ottima fattura segnata contro il Borgoratti. Ho qualche rimpianto, invece, per il periodo nel Borgorosso Arenzano, ove ho forse perso un’occasione importante per dare una svolta alla carriera. Sento, d’altra parte, di dover ringraziare lo Sciarborasca che, mentre stavo pensando di appendere le scarpe al chiodo, mi ha fatto tornare la voglia di essere ancora protagonista su un campo di calcio”.

Grande ammiratore di Al Pacino ed in particolare dei film Scarface ed Il Padrino, gioca a fare il mister abbozzando una formazione composta da suoi anche ex compagni di squadra, schierati con un offensivo 4-3-3: Canciani (Campomorone) tra i pali; quattro difensori: Stevano (San Cipriano), Caviglia, Marchelli e Amoro (Campese); tre centrocampisti: Corrà (Sciarborasca), Guerrieri (Cogoleto) e Rondinelli (Arenzano); tre attaccanti: Anselmo (Sestrese), Patrone (Campese) e De Fazio (ABB Liberi Sestresi).

Mentre ripercorriamo la statale del Turchino in direzione mare, come fra pochi giorni faranno i ciclisti della Milano-Sanremo, già immaginiamo, ad onta della scaramanzia, Campo Ligure in festa per quella che sarebbe la seconda, consecutiva vittoria di un campionato.

Claudio Nucci

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