Cronaca

Busalla, dall’emergenza all’integrazione: “Profughi persone eccezionali, siamo stati fortunati”

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Busalla. I profughi provenienti dal nord Africa arrivarono all’ospedale Frugone nell’agosto 2011. Scappavano dalla guerra e, attraversando tutta la penisola, trovarono una sistemazione provvisoria a Busalla.

Doveva trattarsi di pochi mesi e invece, denuncia oggi la consigliera regionale del Pdl Raffaella Della Bianca, la situazione è di fatto la medesima dell’anno scorso, nulla si è mosso. I profughi, 30 in tutto, furono ospitati lì su decisione della Regione.

“Ricordo – attacca Della Bianca – che in tale occasione il presidente Burlando disse: “Credo proprio che i profughi ospitati a Busalla rimarranno lì perché al momento non ci sono altri luoghi in cui accoglierli. C’è l’ex ospedale vuoto e gli immigrati per ora restano lì”. Non vorrei che il suo “per ora” diventasse un “per sempre”, dal momento che queste persone si trovano ancora oggi nel medesimo posto”.

Da chiarire anche un altro fatto: sembra che i profughi, infatti, abbiano in questi mesi lavorato per la Asl 3 di Borgo Fornari.

“Anche il capogruppo consiliare di “Busalla domani” – continua Della Bianca – Giovanni Summa ha recentemente presentato un’interrogazione al comune di Busalla ed ha scritto alla Direzione Generale della Asl 3 genovese, per sapere quale sia la natura giuridica del rapporto di prestazione d’opera tra l’azienda sanitaria ed i lavoratori. Non risulterebbe infatti che a questi profughi sia stato ancora riconosciuto lo stato di rifugiati politici con la conseguenza che non è al momento possibile impiegarli in qualsivoglia occupazione, né tantomeno prestare ad essi idonea copertura assicurativa”.

Da Busalla, però, l’assessore ai Rapporti Istituzionali Antonello Barbieri assicura che non si può proprio parlare di disagio: “Sono persone eccezionali, come comunità di Busalla siamo stati fortunati. Non solo sono perfettamente integrati, ma, metà musulmani e metà cristiani, vanno d’accordo tra loro. Siamo contenti”.

Un esempio di convivenza, tanto che anche le proteste di alcuni cittadini sono ormai rientrate: “C’erano state delle opposizioni. Come comune – conclude l’assessore – per evitare di tacciare di razzismo un’intera comunità, abbiamo messo in campo una serie di iniziative: i profughi hanno partecipato alla processione nella festa patronale, si dedicano al calcio nel campo comunale, partecipano a corsi di italiano. Anche chi, mesi fa, si opponeva ha dovuto constatare il comportamento esemplare di quei trenta ragazzi”.

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