Politica

Benzi e Rossi spingono per la legge sull’omofobia: “E’ una battaglia di diritti”

alessandro benzi federazione della sinistra

Genova. Continua la battaglia per i diritti di tutti da parte dei consiglieri regionali Alessandro Benzi (Fds) e Matteo Rossi (Sel), che oggi hanno presentato una interrogazione a risposta immediata (IRI) in merito all’attuazione della legge regionale contro l’omofobia, presentata durante la scorsa giunta regionale dal centrosinistra e approvata dal Consiglio Regionale.

“La legge ligure sull’omofobia 52/2009 è uno dei fiori all’occhiello della nostra Regione in materia di diritti”, spiega Alessandro Benzi, “ma ad oggi è inattuata”. La legge prevedeva infatti l’istituzione “entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore, presso l’Assessorato alle Pari opportunità, del Coordinamento tecnico per raccordare le azioni e le misure attuative negli ambiti di intervento previsti dalla legge, favorire la circolazione delle informazioni all’interno dell’Amministrazione regionale e svolgere funzioni di monitoraggio, verifica e osservazione. Ad oggi tale Coordinamento tecnico regionale sulle discriminazioni sessuali non è stato ancora istituito”.

“L’Assessora Rambaudi ci dica in che modo intendono risolvere la questione”, aggiunge Matteo Rossi. “E’ un vero peccato che una legge di valore come questa resti parola morta, soprattutto in un momento storico in cui omofobia e discriminazione sono all’ordine del giorno; chiediamo inoltre che la Presidente della Commissione regionale Pari opportunità (Maruska Piredda) si attivi per l’attuazione immediata della legge”.

“La Regione, nell’ambito delle proprie competenze, anche grazie a questa legge dovrebbe invece garantire l’uguaglianza a tutti i cittadini – conclude Rossi. “In particolare l’attuazione di questa legge è importante perché garantisce piena parità di accesso nelle prestazioni di servizi pubblici e privati senza discriminazioni e vuole dare facoltà al cittadino ricoverato di far mettere a conoscenza persone da lui designate sulle proprie condizioni e sulle terapie mediche”.

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