Genova. Il candidato sindaco Enrico Musso, sul rischio cessione totale di Ansaldo Energia afferma: “L’ennesima minaccia al tessuto produttivo genovese è, se possibile, ancora più grave perché non riguarda un’azienda in crisi bensì Ansaldo Energia, che grazie alle sue maestranze e al suo gruppo dirigente gode di buona salute. Il problema purtroppo è Finmeccanica, fortemente indebitata, le cui azioni sono crollate da 27 a 3 euro. Ansaldo, invece, in questi anni è stata sì aiutata da Finmeccanica a uscire dalla crisi del 2000 ma ha restituito poi più di mille milioni di euro in termini di utili e trasferimenti vari. Cederne il controllo per fare cassa sarebbe assurdo e drammaticamente sbagliato; ce ne pentiremmo entro pochi anni”.
Per uscire da questa situazione, Enrico Musso dichiara: “Vanno valutate tutte le alternative che possano consentire anche all’Italia, come a tutti i Paesi europei, di mantenere il controllo di quel poco di aziende civili di alta tecnologia che ancora rimangono e che sono in buona parte collocate a Genova. Un’ipotesi da valutare potrebbe essere, a condizioni di mercato, l’intervento di Enel, che porterebbe a una verticalizzazione della filiera energia analoga a quanto avviene in altri paesi europei”.
“Un’altra ipotesi, più ambiziosa ma decisamente più interessante per Genova – continua Musso – potrebbe essere la fondazione a Genova di una vera holding industriale, chiamata magari Ansaldo, a prevalente presenza pubblica, con il compito di valorizzare l’high tech civile (navalmeccanica, energia, trasporti, automazione industriale) che riuscirebbe ad assorbire le naturali oscillazioni dei vari mercati e potrebbe investire in innovazione e ricerca».