Economia

Ansaldo Energia, i sindacati scrivono a Napolitano: “Ci aiuti a conservare questo patrimonio italiano”

protesta ansaldo

Genova. E’ forte la preoccupazione dei lavoratori Ansaldo Energia di Genova. Oggi i sindacati hanno inviato una lettera al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano per esprimere i timori sul destino dell’azienda genovese dopo le continue notizie di una possibile vendita della rimanente quota Finmeccanica (55%) a potenziali soggetti finanziari o industriali stranieri.

Finmeccanica in Ansaldo Energia conserva il 55% del pacchetto azionario, dopo la cessione avvenuta nel mese di giugno del 2011 del 45% al fondo americano First Reserve, all’atto della quale era stato comunque garantito, non più tardi di 8 mesi fa, il mantenimento del controllo, anche per il futuro, da parte della stessa Finmeccanica.

La liquidità prodotta dalla vendita della quota di Ansaldo Energia a First Reserve, “è stata utilizzata però da Finmeccanica per migliorare i suoi conti economici e finanziari, e non per investimenti industriali nella nostra azienda – scrivono le organizzazioni sindacali – Desideriamo anche ricordare che negli ultimi anni Ansaldo Energia aveva erogato a Finmeccanica, come dividendi, oltre € 600 milioni.

Oggi nuovamente si parla di vendita della quota residua del 55% ancora per fare cassa, cosa che farebbe uscire Ansaldo Energia definitivamente dal perimetro di Finmeccanica.

“Ansaldo Energia, data per spacciata una decina di anni fa, e’ stata presa per mano da un gruppo dirigente guidato da Giuseppe Zampini e condotta fuori dalle secche con il contributo di tutti i lavoratori – sottolineano – e anche anni difficili come il 2010 e 2011 sono stati superati senza il ricorso alla cassa integrazione.

Oggi “siamo un’azienda credibile con tecnologia propria, con i giovani desiderosi di mantenere alta la tradizione e la storia del Gruppo Ansaldo. Ci rendiamo conto che oggi siamo un’opportunità economica e finanziaria per Finmeccanica ma siamo stanchi di essere solo merce di scambio.

Non vorremmo che la miopia industriale di alcuni o interessi di parte distruggano e\o sottraggano al paese un patrimonio di competenze, professionalità e speranza di ruoli autonomi di crescita.

Per questo – conclude la nota – ci rivolgiamo a Lei, signor Presidente, perché possa aiutarci a conservare Ansaldo Energia come patrimonio industriale italiano ed un futuro di lavoro e di occupazione a tutti noi”.

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