Economia

Ansaldo, Della Bianca: “Bisogna trovare delle soluzioni per mantenere titolarità italiana e insediamenti sul nostro territorio”

raffaella della bianca

Genova. Sul futuro di Ansaldo Energia, Ansaldo Sts, Ansaldo Breda, la Consigliera regionale del Pdl, Raffaella Della Bianca afferma: “Sono davvero preoccupata – per il futuro dello stabilimento. Le notizie relative ad una cessione totale di Ansaldo Energia, oggi controllata al 55% da Finmeccanica, dopo che nel giugno del 2011 il 45% fu ceduto al fondo americano First Riserve, sono sempre più insistenti. Bisogna assolutamente che il Governo intervenga per difendere questo importantissimo patrimonio industriale italiano e territoriale”.

L’amministatore delegato e presidente di Finmeccanica, Giuseppe Orsi, in occasione di un recente incontro con i sindacati Fim, Fiom e Uilm, ha rappresentato la situazione finanziaria in cui versa la holding. “Orsi ha indicato come possibili soluzioni l’uscita di Finmeccanica dal comparto dei trasporti e da quello dell’energia auspicando relazioni industriali innovative – spiega la Della Bianca – Spero fortemente che queste relazioni, come è stato detto anche dai sindacati, tutelino lo sviluppo tecnologico, le produzioni industriali e l’occupazione”.

“I dati emersi durante l’incontro tra Orsi e i sindacati parlano chiaro – aggiunge la Della Bianca – Il Gruppo ha 70.000 dipendenti (di cui 16.000 ingegneri e 21.000 tecnici) e occupa come indotto altri 100.000 lavoratori. L’indebitamento è stato nel 2006 di 858 milioni di euro, nel 2008 di 3.383 milioni, nel 2010 di 3.132 milioni. Il ‘core-business’, secondo il segretario nazionale della Uilm, rimane quello della Difesa, dello Spazio e dell’Elicotteristica. In questi settori Finmeccanica è il terzo gruppo a livello europeo ed il settimo a livello mondiale. Per tutte le altre società il management è intenzionato a sviluppare politiche di ‘partnership’. Invece il discorso cambia se si tratta di Ansaldo Energia, Breda e Sts per cui è indispensabile trovare soluzioni affinché restino a titolarità italiana e sul territorio nazionale. E’ quindi fondamentale non abbandonare al proprio destino un patrimonio industriale nevralgico per la nostra regione e per l’intero Paese”.

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